Skip to main content
Le indagini svolte dai Carabinieri

Lucca, catturato latitante in Germania

Le indagini del Nucleo investigativo dei Carabinieri
Le indagini del Nucleo investigativo dei Carabinieri

LUCCA – Catturato in Germania un latitante lucchese, Claudio Decimo Bindi, 46 anni, ricercato dal settembre del 2009, quando si è reso irreperibile, dovendo scontare la pena residua di un anno e mezzo di reclusione. Condannato a più di cinque anni per traffico internazionale di cocaina. In seguito è stato colpito da altre condanne definitive per bancarotta fraudolenta ed appropriazione indebita e la pena cumulativa era divenuta di ben 9 anni e due mesi.

Imprenditore prima nel settore cartario e poi in quello orafo, nel 1995 Bindi, personaggio noto fino ad allora in Lucchesia, era incappato in una storia di droga, accusato di essere inserito in un traffico di cocaina proveniente dal sud America e subendo per questo una pesante condanna. In seguito, nel prosieguo della sua attività lavorativa, aveva anche aperto un’oreficeria a Capannori, nella frazione Lunata, che non ha avuto particolare successo. Ora la latitanza di Bindi è finita: è stato localizzato in Germania, dopo un’indagine del Nucleo Investigativo dei Carabinieri durata quattro mesi. Sono stati controllati i movimenti dei suoi famigliari più stretti, le loro abitudini, i rapporti che questi intrattenevano con altre persone, i movimenti bancari.

Il latitante Claudio Decimo Bindi
Il latitante Claudio Decimo Bindi

Bindi manteneva i rapporti con le persone a lui care, residenti in Toscana, con le quali si sentiva per telefono e di tanto in tanto li incontrava, venendo da loro raggiunto in Germania. Era proprio questa la nazione scelta da Bindi per sottrarsi alle ricerche dello Stato italiano, dove si era costruito una nuova vita, una nuova relazione sentimentale culminata con la nascita di una bimba, un posto di lavoro regolare e due abitazioni. Gli investigatori, attraverso una meticolosa attività tecnica, sono riusciti a ricostruire i movimenti del latitante, ad individuare le modalità con le quali teneva i rapporti con i famigliari, in particolare con la mamma ed il fratello, residenti rispettivamente a Pescia e Altopascio.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741