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Il primo corridoio degli Uffizi

Acidini: «Musei aperti per Natale, Capodanno e 1°maggio»

Gli Uffizi
Gli Uffizi

FIRENZE – «Bisognerebbe che fosse abolita o modificata la norma che stabilisce i tre giorni annui di chiusura dei musei statali, rendendo obbligatorio il servizio, come accade per i trasporti o per gli ospedali». È quanto ha dichiarato oggiCristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.

I musei statali dovrebbero essere inclusi dunque tra i servizi di prima necessità, ed è opinione, questa, che pare senz’altro da condividere. Andrebbe naturalmente incrementato, di pari passo, il personale addetto alla custodia e alla vigilanza.

L’indicazione arriva al termine di una lunga analisi sulle aperture straordinarie e non dei musei del Polo Museale nel corso del 2013 e in particolare nei periodi di festività, quando usualmente infuriano le polemiche sulle chiusure dei musei.

Osserva la Soprintendente che «Ogni anno per il periodo di festività dicembre-gennaio si deve predisporre un calendario di aperture, il più possibile ampio, che armonizzi però vari fattori di segno diverso: la normativa vigente (che, ricordo, per i musei statali prevede la chiusura nei soli tre giorni 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre), i turni dei musei, chiusi in maggioranza il lunedì, le risorse disponibili e l’adesione del personale a programmi di aperture straordinarie. Un’adesione che può essere solo volontaria, in un periodo in cui sono in molti a usufruire delle ferie, anche se all’interno di una programmazione che tiene conto delle esigenze di servizio».

Una parziale soluzione potrebbe venire dunque dal rendere non più volontaria l’adesione ai turni di apertura il 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre, mentre non viene considerata praticabile l’ipotesi di abolire il giorno di chiusura settimanale, attualmente fissato al lunedì. «È infatti – scrive la Sovrintendente sul sito del Polo – in quelle ore che si concentrano manutenzioni, pulizie straordinarie, spostamenti e risistemazioni di opere, campagne fotografiche, monitoraggi all’impiantistica, interventi a fini di conservazione da parte dei restauratori, accessi per visitatori con esigenze speciali e ogni altra attività che presuma l’assenza del pubblico».

Ci si augura che quanto proposto dalla Soprintendente trovi orecchie disposte ad ascoltare e che le aperture straordinarie dei musei, anche serali, siano nel 2014 ancor più numerose di quelle (peraltro coronate da gran successo di pubblico) che per il 2013 la Soprintendente elenca nelsitodel Polo Museale fiorentino.

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