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Catene a bordo: ma non le sanno montare

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Il Passo dell’Abetone

ABETONE – Per sette automobilisti su dieci, le catene da neve non sono uno strumento per affrontare le strade ghiacciate o ricoperte da un manto bianco. E allora, vi chiederete, che cosa sono? Amuleti. O semplici lasciapassare. Da tenere rigorosamente in macchina, anche d’agosto, ma soprattutto, da mostrare alla polizia stradale quando è obbligatorio averle a bordo.

CATENE Perché la stragrande maggioranza di chi è costretto a togliere dal bagagliaio il porta catene, molto spesso nuovo di pacca, poi non sa che cosa fare. L’ennesima dimostrazione, stamani, sulla vecchia granducale che sale all’Abetone, la vecchia strada costruita dallo Ximenes oltre 250 anni fa per arrivare al Passo e scendere verso Modena attraverso l’altro pezzo di statale, realizzata nel tratto emiliano dall’architetto Giardini.

AUTO BLOCCATE Bene, anzi male: auto di traverso per quasi due ore dalle Regine alle Piramidi e, dall’altra parte, da Fiumalbo al Passo. Automobilisti sciatori in imbarazzo: «Come si montano?». Scene da film: c’era chi cercava due crick nel tentativo (folle) di sollevare la macchina da due parti; chi smontava la ruota «per lavorare meglio»; chi non sapeva se montare le catene davanti o dietro (mai sentito parlare di trazione anteriore o posteriore?). Gran lavoro da parte di agenti della polizia stradale e carabinieri. Gente in divisa che si prodigava per aiutare i più sprovveduti nel tentativo di sciogliere un inestricabile groviglio.

GOMME ANTINEVE Domanda: se uno non sa montare le catene non può essere previdente e montare le gomme antineve? Piccolo sondaggio e risposta: un treno di pneumatici antisdrucciolo costa da 400 euro in su. La crisi non impedisce di andare a sciare, però induce a risparmiare.

VIABILITÀ Naturalmente la scena di stamani si ripete cento-duecento volte in una stagione. Marcello Fontana, ex sindaco, torna su un vecchio problema che non è solo locale, ma che riguarda la viabilità tosco-emiliana: una variante in galleria dalle Regine a Fiumalbo, per liberare dalle macchine quel mitico Passo attraversato anche da Annibale con gli elefanti. E chi scrive torna indietro di una trentina d’anni: per ricordare due progetti. Il primo dello scomparso architetto Alidamo Preti, che nel dopoguerra ricostruì il Ponte di Sestaione distrutto dai bombardamenti. Il secondo di un ex ministro dei lavori pubblici, Franco Nicolazzi (Psdi). Due rotoli di carta rimasti nei cassetti. Forse per sempre. Difficile che l’Italia che annaspa nella crisi sappia trovare alcuni milioni di euro da destinare alla variante abetonese.

Intanto la gente del posto attacca i vigili urbani. Che per Capodanno, col sole e senza code, si sarebbero esercitati in qualche centinaio di contravvenzioni a macchine lasciate, irregolarmente, nei parcheggi dei bus. Che però, nel giorno di festa, non c’erano. Vigili cattivi? Direte: che c’entrano le multe con l’intasamento di oggi? Direttamente nulla, ma nel crogiuolo del maxingorgo, chi girava inutilmente con le catene in mano, doveva pur sfogarsi.


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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