Bersani operato, ma in prognosi riservata. L’abbraccio di Renzi
FIRENZE – Operazione neurochirurgica riuscita ma la prognosi resta riservata e non potrà essere sciolta prima di 3 giorni. Questo l’ultimo bollettino medico dei medici dell’ospedale di Parma dove fino alle 22 di oggi 5 gennaio è stato operato l’ex leader del Pd Pierluigi Bersani, colpito nella mattinata da emorragia cerebrale e che si era presentato al pronto soccorso di Piacenza accusando forti dolori alla testa e vomito.
RENZI – «Un abbraccio fortissimo a @pbersani». Questo è il messaggio via Twitter che Matteo Renzi ha mandato nel pomeriggio da Firenze a Pierluigi Bersani, alla notizia del ricovero e del successivo intervento chirurgico cui sarebbe stato sottoposto. Bersani è stato operato per circa 4 ore. L’intervento è terminato intorno alle 22. Poco prima delle 24 il bollettino medico dei sanitari, che non scioglie la prognosi. Di fatto Bersani è e resta in pericolo di vita per almeno altre 72 ore.
FASSINA – Comincia così in salita il 2014 per il Pd, di cui Matteo Renzi ha assunto la guida da poche settimane. Oggi la grave malattia di Bersani, suo «avversario» di sempre ma al quale Renzi aveva costantemente dichiarato lealtà, ieri lo scontro con il vice ministro dell’Economia Stefano Fassina (bersaniano di ferro). Quest’ultimo ha dichiarato di volersi dimettere dal governo perché – aveva detto – « è un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione». La goccia che aveva fatto traboccare il vaso – già incrinato da tempo – era stata la battuta ironica di Matteo Renzi ad un giornalista che gli aveva chiesto del viceministro dell’Economia. E Renzi aveva risposto: «Fassina, chi ???».
Tempestiva, come si usa nei social network, la replica di Matteo Renzi su Facebook: «Se il Vice Ministro all’Economia – in questi tempi di crisi – si dimette per una battuta, mi dispiace per lui. Se si dimette per motivi politici, grande rispetto». Aggiungendo poi in un altro post: «Il Pd ha il compito di cambiare l’Italia. Noi rispondiamo ai tre milioni delle primarie, non alle correnti interne».
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