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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2014%2F01%2F800px RAF Tornado GR4 Iraq

Ricambi di jet usciti da stampante a 3D

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Il Tornado GR4 della RAF

Per la prima volta nella storia un aereo, un caccia-bombardiere Tornado GR4 della Raf, ha volato con alcuni ricambi non originali ma ottenuti dal nulla con una stampante 3D. Per la tecnologia sviluppata negli ultimi anni si tratta di un gigantesco passo avanti. Sia perché dimostra il grado di affidabilità della tecnica con la quale, utilizzando ceramiche o metalli come materiale di base, si riesce a costruire, aggiungendo strato su strato, la copia perfetta di qualsiasi oggetto, che per il risparmio del costo dei pezzi replicati rispetto agli originali.

TECNOLOGIA Finora la sperimentazione aveva dimostrato che questo metodo era senza dubbio efficace per produrre componenti indispensabili ma a bassa tecnologia. Adesso la Bae System, azienda britannica che sta lavorando nella base della Raf a Marham nel Norfolk, pensa di riuscire a produrre con preavviso di poche ore alcune parti di ricambio per 4 squadriglie di Tornado Gr4, come le protezioni per le radio dell’abitacolo o i giunti di collegamento tra l’aereo e i generatori elettrici per l’avvio del motore. Sostituendo questi ed altre parti la Raf pensa di riuscire a risparmiare intanto 1,2 milioni di sterline in pezzi di ricambio.

ESPERTO Un esperto, professore al Politecnico di Torino, ha affermato che l’esperimento, se i pezzi terranno a lungo, dimostrerà le garanzie strutturali offerte dalla nuova tecnologia, che ne potrebbero permettere l’utilizzo su larga scala. Proseguendo con i test le stampanti 3D potranno arrivare a creare pezzi sempre più complessi ad hoc, assemblando insieme singole parti di componenti ottenute con le stampanti. Secondo Bae la novità – una volta messa a punto – potrà trovare applicazione non solo per i jet da combattimento ma anche per altri aerei da guerra o anche navi e sottomarini.

È un altro passo in avanti della tecnologia, che però riduce sempre più la necessità di mano d’opera. Può darsi che sia anche un sistema utile per le aziende europee per abbattere i costi e contrastare meglio la concorrenza dei paesi dove il lavoro costa molto meno, ma si tratta anche di un formidabile strumento a disposizione di chi già fa della copia, a basso costo, della produzione e della tecnologia occidentale un fattore base della propria economia.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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