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Fiorentina passa in Coppa, Chievo battuto 2-0

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FIRENZE – Nemmeno il 2-0 al Chievo, che schiude alla Fiorentina, la porta dei quarti di Coppa Italia, riesce a ridare un po’ di serenità allo sguardo triste di Pepito Rossi, seduto in tribuna d’onore con i fratelli Della Valle. Lo preoccupa, è ovvio, l’esito della visita specialistica che l’aspetta negli Stati Uniti ma, conoscendo il suo carattere e l’attaccamento al gruppo, è dispiaciuto anche per non poter dare il suo contributo alla squadra nel momento più delicato della stagione. Dove la Fiorentina, superando tutto sommato facilmente il turno, deve continuare la lotta su tre fronti: campionato, Europa League e Coppa nazionale. Significa dover giocare ogni tre giorni. Partita secca, a eliminazione diretta, anche nei quarti, il 23 gennaio contro la vincente del match Catania-Siena. Se passa il Catania si giocherà in Sicilia, altrimenti, se dovesse spuntarla il Siena, partita a Firenze.

Il Chievo, onestamente, non ha costituito un grande ostacolo. Fiorentina facile dominatrice anche se con una formazione molto diversa da quella del campionato. Ma neanche stavolta tutto è filato liscio: Rebic, aore del secondo gol, si è infortunato. Sembra recuperabile per Torino, altrimenti dovremmo gridare alla “strage degli attaccanti”, visto che Mario Gomez ha cominciato ad allenarsi con i compagni solo martedì.

Ovvio che gli uomini-mercato, Macìa e Pradé, si stiano dando da fare. Ma per il momento si sono solo voci: l’argentino Papu Gomez che gioca nel Metalist, in Ucraina, Di Natale e, ancora, l’idea di far tornare Jovetic in prestito dal Manchester City.

LA PARTITA -“C’interessa la Coppa Italia”, gridano gli sparuti gruppi di tifosi viiola disseminati sugli spalti del Franchi in una serata per fortuna piuttosto mite, non disturbata dal gelo nè dalla pioggia. Ma si scalda subito, lo stadio, quando in tribuna d’onore compare Pepito Rossi, che ha rimandato la partenza per il Colorado, dove comunque, venerdì, è fissata la visita con il professor Richard Steadman, lo specialista che l’ha operato nel 2012. Stwending ovation anche per i fratelli Della Valle. La presenza di Andrea era quasi scontata, ma con lui, a sorpresa, si presenta Diego, che domani sarà protagonista a Pitti Uomo. Per lui, alla Fortezza, è convocata tutta la squadra. Che intanto deve cercare di battere un Chievo per nulla arrendevole con una formazione decisamente alternativa, con il polacco Wolski, il giovane croato Rebic, preferito in avvio al brasiliano Matos, e Compper in difesa. Non manca poi Joaquin, che ebbe a sua grande giornata con la Juve, quando segnò il terzo gol, quello del vantaggio viola. Nemmeno il Chievo è al completo. L’allenatore pensa al campionato: così fa accomodare in panchina Théréau, Dramé, Pellissier, Frey e Lazarevic.

GOL -La prima occasione dal gol è del Chievo: Ambrosini perde un pallone in area, Paloschi arriva e tira. Neto devia da campione. Subito dopo è Silvestri a deviare e sul successivo calcio d’angolo la Fiorentina sfiora il gol perché il portiere veneto si lascia sfuggire il pallone di mano. I difensori rimediano alla meglio. Ma i viola non si fermano e, poco prima che scatti la mezz’ora di gioco, trovano il gol. Wolski libera Joaquin, l’uomo della provvidenza con la Juve, che indovina l’angolo basso alla sinistra di Silvestri. Uno a zero. E la Fiorentina insiste. Ma un minuto dopo sono scintille fra Ambrosini e il massiccio difensore Cesar. Che nel contrasto finisce per mettere una mano sul viso di Ambrosini. L’arbitro, l’inesperto pistoiese Irrati, non spenge con decisione le animosità. Il lungo Cesar smanaccia e si rischia che il tutto degeneri.

RADDOPPIO – Viola di nuovo a segno nel secondo minuto di recupero. Punizione di Borja Valero: traversa. Sul rimbalzo si avventa il giovane Rebic che mette dentro. Due a zero al riposo. E nel secondo tempo la Fiorentina potrebbe triplicare subito. Dopo un fraseggio al limite dell’area, Mati scheggia la traversa con un bel destro da fuori. Partita ormai segnata. Ma qualcosa si mette di traverso: dopo il quarto d’ora, la gioia di Rebic per il gol segnato sparisce per un infortunio. Contrasto con Dainelli e il giovane viola deve uscire, lasciando il posto a Matos. La speranza? Che possa essere ugualmente disponibile domenica a Torino. Quindi due espulsioni. Prima Sardo del Chievo, per doppia ammonizione. Poi Ambrosini perché ha toccato la palla a centrocampo. Volontariamente? Arbitro troppo fiscale, certamente non idoneo per una partita fra du squadre di serie A.

FORMAZIONI E PAGELLE

Fiorentina: Neto 6,5; Roncaglia 6,5; Rodriguez 6,5; Compper 6 (Vecino dal 35 st, sv); Tomovic 6,5; Ambrosini 6; Mati Fernandez 7; Borja Valero 6,5; Wolski 6 (Pizarro dal 23’ st, sv); Joaquin; Rebic 6,5 (Matos dal 17’ st, 6). All.: Montella.

Chievo: Silvestri 6; Hetemaj 6; Dainelli 6; Cesa 5,5; Sardo 5; Bentivoglio 5; Radovanovic 5,5; Sestu 5,5 (Théréau dal 7’ st, 5,5); Pamic 5 (Dramé dal 40’ pt, 6); Estigarribia 6; Paloschi 6 (Frey dal 25’ st, sv). All.: Corini.

Arbitro: Irrati di Pistoia 5.

Marcatori: Joaquin al 28’ e Rebic al 46′ del pt.

Espulsi: Sardo e Ambrosini

Spettatori: 7.949 per un incasso di 88.411 euro.


Sandro Bennucci

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