Concordia: «Via dal Giglio entro giugno»
ROMA – La Concordia, tragicamente naufragata al Giglio il 13 gennaio del 2012, con un drammatico bilancio di 32 morti, sarà rimossa in giugno. E’ questo l’impegno preso da Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, stamani a Roma. Dove la porteranno? La scelta del porto in cui verrà demolita la faranno in marzo, ma il ministro dell’ambiente, Andrea Orlando, ha detto che il governo insisterà perché sia preferito un porto italiano. Quale? Sono in lizza Piombino, Genova, Palermo e Civitavecchia. Ma Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha ribadito che bisogna evitare
I porti effettivamente in gara per l’assegnazione del relitto, oltre ai 4 italiani, sono in Turchia (4), in Noervegia, Gran Bretagna, Francia e Cina. Ma nel caso di una destinazione straniera, si dovrebbe fare un viaggio a tappe. «Per questo una destinazione nazionale è quella che preferiamo», ha ribadito il ministro Orlando.
La rimozione avrà costi altissimi. Oltre 600 milioni di euro, esclusi quelli per il trasporto. La stima è stata fatta dall’ad di Costa Crociere, Michael Thamm. «Questo incidente fa parte del nostro dna, non ce lo dimenticheremo mai –ha aggiunto Thamm- la nostra mission è fare in modo che non accada mai più non solo alla Costa ma in tutto il settore crocieristico».
Intanto lunedì prossimo sarà celebrato all’Isola del Giglio il secondo anniversario del naufragio, con un ricordo delle vittime. Il 23 gennaio, poi, per la prima volta i periti del processo in corso a Grosseto, che vede imputato l’ex comandante Francesco Schettino, potranno salire a bordo della nave. Sarà possibile dopo l’operazione di rotazione compiuta lo scorso settembre che ha permesso di raddrizzare il relitto. Così i giudici hanno potuto accogliere la richiesta di alcune parti, in primis il Codacons, di fare alcune verifiche direttamente sul relitto.
La nuova attività andrà a integrare la maxi-perizia del 2012 che si basò sulla scatola nera, sui documenti e certificati tecnici, ma non sui sopralluoghi diretti, dentro la nave. Quindi, il 23 gennaio saranno ispezionati plancia di comando e ascensori. Nel ponte di comando, da dove Schettino e i suoi ospiti assistettero con gli ufficiali al disastro della manovra ravvicinata al Giglio, si cercheranno apparecchiature, computer e server della consolle centrale utili a dare altre prove. Riguardo agli ascensori, l’incarico è verificare se essi si fermarono al piano o se invece rimasero a mezza corsa.