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Le ricerche di Roberta Ragusa

La sensitiva: «Roberta è sepolta lì»

Le ricerche di Roberta Ragusa
Le ricerche di Roberta Ragusa

PISA – Gli investigatori impegnati nella ricerca del corpo di Roberta Ragusa hanno in programma un sopralluogo in località Le Polle nei boschi di Castelvecchio di Compito, in provincia di Lucca, dove una sensitiva romagnola sostiene di aver «visto» i resti dell’imprenditrice di Gello di San Giuliano Terme di cui non si hanno più notizie dalla notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Secondo la sensitiva il cadavere dell’imprenditrice sarebbe stato sepolto in un canalone in un’area boschiva a una profondità di poco più di un metro.

E’ stata l’associazione «Penelope» che si occupa di persone scomparse a fare da collegamento tra la veggente e il gruppo Facebook «Troviamo Roberta Ragusa» che ha promosso un corteo lo scorso week-end in ricordo della donna svanita nel nulla. La Procura di Pisa ha iscritto nel registro degli indagati il marito dell’imprenditrice, Antonio Logli, con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere e da alcuni mesi sono accusati in concorso con lui anche la nuova compagna ed ex amante dell’uomo, Sara Calzolaio, e il suocero di Roberta Ragusa, Valdemaro Logli.

Il luogo dove secondo la sensitiva sarebbe sepolta Roberta Ragusa
Il luogo dove secondo la sensitiva sarebbe sepolta Roberta Ragusa

Anche la medium sabato scorso era a Gello, ma non ha voluto esporsi pubblicamente. Per lei ha parlato Tiziano Vason, volontario della Protezione civile, e membro del gruppo facebook «Troviamo Roberta Ragusa»: «Ora servono i cani molecolari» ha detto Vason contattato dai carabinieri per avere i riferimenti giusti e procedere con il sopralluogo.

«Ogni giorno i ragazzi pensano alla madre, non solo oggi che è il secondo anniversario della sua scomparsa» ha fatto sapere Roberto Cavani, avvocato di Antonio Logli, il marito di Roberta. «E’ chiaro che ogni ricorrenza acuisce il dolore dei figli, anche in conseguenza del clamore mediatico che si scaglia contro il padre indicandolo come unico responsabile condannato davanti all’opinione pubblica». Cavani ha parlato anche delle indagini: «Prima di qualunque decisione -ha concluso- aspettiamo la convocazione della procura per un eventuale interrogatorio che ancora non ci è pervenuta. Tuttavia, trattandosi di una attività investigativa, l’interrogatorio potrebbe essere programmato solo alla scadenza dei termini per le indagini. In ogni caso valuteremo solo in quel momento se rispondere o no ai magistrati».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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