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La talpa, fresa per il sottoattraversamento ferroviario fiorentino,

Tunnel Tav Firenze, le proposte alternative

La talpa, fresa per il sottoattraversamento ferroviario fiorentino, è stata dissequestrata
La talpa, fresa per il sottoattraversamento ferroviario fiorentino

A un anno dal blocco dei cantieri Tav a Firenze, il comitato provinciale No Tunnel Tav ha denunciato la forzatura della politica che spinge per la ripresa dei lavori. «Tutti i problemi denunciati restano presenti, anzi si sono accresciuti», accusa Tiziano Cardosi del comitato, che ha citato l’inchiesta in corso per corruzione, le falle nei controlli sui materiali di scarico, i difetti dei materiali, le disfunzioni della talpa, la grande fresa che dovrebbe scavare il tunnel, il rischio idrogeologico nella zona di Campo di Marte e dei Macelli.

RENZI – Il rappresentante del Comitato ha attaccato il sindaco Renzi, parlando dell’ipotesi di tram sotterraneo avanzata dal Comune: «Credo che la specialità di Renzi sia fare annunci: il tram sotto il centro di Firenze è fuffa. Credo che non si renda conto – ha aggiunto Cardosi – della pericolosità dello scavare in sotterranea». Secondo l’esponente del comitato invece «la cosa migliore l’ha detta l’architetto Rogers: se volete spendere dieci volte di più, andate sotto terra. A Firenze non vale la pena di affrontare questi costi e questi rischi». Il tutto mentre Renzi, per Cardosi, tace sulla Tav e sul sottoattraversamento fiorentino perché si è fatto tacitare dalle decine di milioni di euro ricevuti dalle Fs nell’ambito dell’accordo fra Comune e Ferrovie dello Stato per il nodo di Firenze.

STAZIONE FOSTER – «Temiamo – ha spiegato infine Cardosi, annunciando nuove iniziative – che ricominciare i lavori alla stazione Foster, come ha annunciato il sottosegretario Erasmo D’Angelis alcuni giorni fa, senza la sicurezza di iniziare i lavori di scavo, faccia sprecare alla collettività risorse economiche, che potrebbero essere meglio investite per il potenziamento delle linee di superficie».

I No Tunnel Tav fiorentini avanzano proposte, poco seguiti dalla politica locale che ormai è da tempo invischiata nella costruzione di quest’opera di dubbia utilità. È un atteggiamento propositivo molto diverso da quello ormai sovversivo posto in atto da esponenti dei No Tav della val di Susa, che sono stati recentemente arrestati con l’accusa di aver compiuto azioni terroristiche, come gli attacchi dello scorso maggio al cantiere di Chiomonte. Accusa confermata dai giudici del Tribunale del Riesame di Torino. Inoltre la scorsa settimana sono stati deposti a Torino alcuni ordigni esplosivi davanti all’abitazione del senatore Stefano Esposito, da sempre favorevole alla costruzione della linea AV Torino-Lione. In Val di Susa c’è un clima incandescente e pericoloso, che per fortuna a Firenze non si respira, anche perché non ci sono cantieri da attaccare e gli scavi sono bloccati grazie all’intervento della magistratura. La politica dovrebbe però prestare attenzione alle proposte dei Comitati, che dimostrano, per ora, un atteggiamento contrario sì, ma collaborativo, avanzando proposte alternative alla realizzazione del tunnel.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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