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Claudio Abbado in favore della Scuola di Fiesole

Il Maggio dedica il Nabucco alla memoria di Abbado

Claudio Abbado con Orchestra Mozart

BOLOGNA – «Domani 21 gennaio dedicheremo la prima del Nabucco, che apre la nuova stagione del Maggio, a Claudio Abbado». Lo ha annunciato il commissario dell’ente lirico fiorentino Francesco Bianchi appresa la notizia della scomparsa del grande direttore d’orchestra avvenuta oggi a Bologna.

FIRENZE – Abbado era malato da tempo. Una notizia non inattesa, ma non per questo meno dolorosa anche per Firenze, città verso la quale aveva dato negli ultimi anni mostra di grande generosità: nominato senatore a vita dal Presidente Napolitano nell’agosto 2013, aveva deciso di devolvere lo stipendio da senatore alla scuola di Musica di Fiesole perché lo utilizzasse in borse di studio. Il 4 maggio 2013, in occasione di un suo concerto al Maggio Musicale Fiorentino, rinunciò al compenso personale in segno di solidarietà con l’istituzione in crisi. Avrebbe voluto regalare ancora alla città il Requiem di Verdi in Santa Croce lo scorso 22 settembre, ma i problemi di salute glielo impedirono.

CARRIERA – È stato uno dei più grandi direttori mai passati sulla faccia della terra. Un’arte incommensurabile, una bacchetta realmente magica, capace di regalare emozioni di grande intensità qualunque fosse il testo affrontato (il suo sconfinato repertorio andava da Monteverdi ai contemporanei). Nato il 26-6-1933, si diplomò al Conservatorio di Milano nel 1955 e debuttò in teatro nel 1959. Da allora l’ascesa fu inarrestabile e salì sul podio dei più importanti teatri di tutto il mondo. Direttore principale dei Wiener e primo direttore ospite della London Simphony Orchestra all’inizio degli anni Settanta, ricoprì la carica di direttore musicale del Teatro alla Scala fino agli anni Ottanta, passando poi all’Opera di Vienna, ai Berliner Philharmoniker (dai quali tornava ogni anno) e ricreando da ultimo l’orchestra del Festival di Lucerna. Infine, aveva fondato a Bologna l’Orchestra Mozart.

Uomo di straordinario rigore etico, era convinto che «dando valore alla cultura, il nostro Paese possa guardare con maggior fiducia al futuro e che l’educazione musicale sia fondamentale per lo sviluppo della persona e la qualità del vivere civile».

RENZI – Anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi ha inviato «Un pensiero commosso a Claudio Abbado a nome mio e del Partito Democratico. La sua scomparsa è una perdita gravissima per la cultura italiana e per il Paese. Il suo costante impegno per sostenere e valorizzare i giovani talenti ha lasciato il segno anche qui a Firenze, in una scuola di musica di Fiesole, a cui il Maestro ha voluto devolvere la sua indennità di senatore a vita. La sua arte ha onorato l’Italia nel mondo, la sua passione civile rimarrà d’esempio per ciascuno di noi».

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