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Il sostituto procuratore generale Alessandro Crini (foro Riccardo Sanesi)

Meredith: il pg chiede misure cautelari per Amanda e Raffaele

Il sostituto procuratore generale Alessandro Crini (foro Riccardo Sanesi)
Il sostituto procuratore generale Alessandro Crini (foro Riccardo Sanesi)

SINTESI AUDIO

http://www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2014/01/AUDIO-PROCESSO-MEREDITH-PENULTIMA-UDIENZA.mp3

FIRENZE – Il sostituto procuratore generale della Toscana Alessandro Crini ha chiesto alla Corte d’appello di Firenze «l’applicazione di una misura cautelare» nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito in caso di condanna per l’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia la notte fra il primo e il 2 novembre 2007. Oggi alla penultima udienza prima della sentenza, prevista per il 30 gennaio, al termine delle repliche dei difensori degli imputati Crini ha fatto mettere a verbale di richiedere «all’esito di un’eventuale pronuncia di condanna, che la Corte accompagni la stessa con l’applicazione di una misura idonea ad assicurare l’esecuzione della sentenza una volta che sia definitiva». Prima della richiesta Crini ha ricordato che Amanda Knox vive negli Stati Uniti e che Raffaele Sollecito ha compiuto diversi viaggi all’estero. Nella requisitoria dei giorni scorsi, il pg Alessandro Crini ha chiesto condanne a 26 anni per Sollecito e a 30 per l’altra imputata, l’americana Knox.

LA DIFESA DI SOLLECITO (AUDIO)

Si è conclusal’arringa difensiva di Sollecito: la scorsa udienza ha concluso l’avvocato Giulia Bongiorno, oggi è intervenuto l’altro difensore, l’avvocato Luca Maori secondo cui la sera del delitto Raffaele Sollecito si trovava a casa sua davanti al computer, guardando il film «Il magico mondo di Amelie» e il cartone animato «Naruto». «L’alibi di Raffaele non è falso né fallito -ha osservato l’avvocato Maori- Sollecito dalle 18.30 del 1 novembre fino a mezzogiorno del 2 novembre 2007 è rimasto nella sua abitazione». Il legale ha poi precisato che alle 21.10 il pc di Sollecito risulta utilizzato per la visione del film «Amelie», mentre alle 21.26 risulta aperto sulla visione di «Naruto».

«Assolvete Sollecito per non aver commesso il fatto. Non esiste alcuna prova documentale e i testimoni sono inattendibili. Ogni circostanza, dall’orario della morte, all’arma usata, al numero delle persone che hanno partecipato al delitto, è stata interpretata in maniera diversa a seconda dei vari giudici. Questo evidenzia la fallacia dell’impianto accusatorio e questo dimostra che sussiste, quantomeno, il ragionevole dubbio. Nulla è certo, eccetto la morte di Meredith e la presenza di Guede, che è stato condannato» ha detto l’avvocato Maori.

IL PADRE DI SOLLECITO (AUDIO)

Il giorno della sentenza Raffaele Sollecito sarà in Italia. Lo ha confermato lo stesso Sollecito durante una pausa del processo d’appello bis in corso a Firenze. «Sarò in Italia -ha detto ai giornalisti Sollecito- Non ho ancora deciso se sarò in aula, a Firenze, o se starò a Bari. Dipende dalle contingenze organizzative».

«E’ un po’ difficile pretendere che Raffaele sia in aula il giorno della sentenza, perché è una situazione dal punto di vista emotivo drammatica. Ci stiamo comunque pensando; ma se lo faremo sarà uno sforzo immane dal punto di vista psicologico» ha detto Francesco Sollecito, padre di Raffaele.

«Amanda è fiduciosa che la Corte proclami la sua innocenza. Non vede l’ora che l’incubo finisca -ha detto l’avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei difensori di Amanda Knox- Amanda fa una vita normale da studentessa e segue passo dopo passo il processo».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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