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Carta, tessile, siderurgia: ecco le richieste della Toscana all’Ue

L'immagine di una manifestazione di qualche tempo fa a sostegno del distretto tessile pratese
L’immagine di una manifestazione a sostegno del distretto tessile pratese

FIRENZE – Tracciabilità per i capi d’abbigliamento e riduzione dei costi dell’energia per garantire competitività al settore della carta. Ecco le richieste che gli industriali di Prato e di Lucca hanno rivolto al vicepresidente della commissione Europa, Antonio Tajani, che ha concluso il suo tour in Toscana, accompagnato dal presidente della Regione, Enrico Rossi.

CONCORDIA – Dopo aver preso nota delle aspettative di Piombino, che ribadisce la volontà di poter accogliere il relitto della Concordia per diventare polo europeo adatto allo smaltimento delle grandi navi (nonostante le polemiche dei parlamentari siciliani che insistono in un tifo francamente un po’ smodato in favore di Palermo…), Tajani ha ascoltato una fetta di Toscana ancora vogliosa di lavorare e produrre (nei settori tessile e cartario) che chiede all’Europa di non essere matrigna, ma di dare un aiuto concreto a chi vuole combattere la crisi e ripartire.

CARTA – “Gran parte della sorte della competitivita’ delle cartiere italiane si gioca a livello Ue”, ha affermato il presidente di Assocarta, Paolo Culicchi, durante l’incontro di Tajani con gli industriali lucchesi. Il settore conta 160 stabilimenti in tutt’Italia, con circa 20.000 addetti e che rigenera nel processo industriale oltre 5 milioni di carta da macero. Tra il 2007 e il 2013 ha perso complessivamente oltre 1,6 milioni di tonnellate di produzione e 3 mila posti di lavoro. Secondo Culicchi, per invertire la tendenza servono, appnto, politiche europee sui dossier dell’energia e delle materie prime. Non e’ possibile rimanere competitivi quando gli Stati Uniti pagano il gas un quarto del prezzo pagato dall’industria europea. Inoltre, le politiche ambientali europee in materia di ‘recycling society’ devono rappresentare un’opportunita’ innanzi tutto per l’Europa.

“La politica industriale dell’Unione europea deve essere di concreto supporto alle aziende italiane ed europee e non un fattore di penalizzazione rispetto ai competitor extra-europei”, ha aggiunto Girolamo Marchi, vicepresidente di Assocarta. “I nuovi obiettivi di taglio del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2030 non sono raggiungibili se non a costi elevatissimi. L’industria della carta e’ doppiamente penalizzata: nella bolletta gonfiata dagli incentivi alle fonti rinnovabili e nella concorrenza sull’approvvigionamento di materia prima con chi brucia le biomasse legnose”.

TESSILE – A Prato, invece, si è insistito sulla tracciabilità contrpo la contraffazione, anche er risolvere i problemi dell’illegalità e del lavoro nero, come ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi. E Tajani ha assicurato che da parte sua, quale responsabile dell’industria nell’esecutivo Ue, “portera’ avanti la battaglia sull’approvazione della normativa sul ‘made in’ che indica la provenienza dei prodotti e il luogo di lavorazione. Tajani ha spiegato che su questo tema “e’ in corso un braccio di ferro e sara’ necessario che si formi una maggioranza in Consiglio, una forza che possa convincere anche gli altri Stati”. Il vicepresidente della Commissione europea si e’ mostrato comunque fiducioso, augurandosi di “riuscire ad approvare la legge entro la fine della legislatura”.



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