Renzi e il bluff di San Lorenzo
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«Abbiamo sgomberato una delle piazze più belle di Firenze, la zona di san Lorenzo, dove c’erano delle bancarelle del mercato che, in nome dell’utilizzo del suolo pubblico, da 50 anni tenevano in ostaggio un pezzo di città». Ci va giù duro il segretario Pd-sindaco Matteo Renzi intervistato ieri sera da Nicola Porro a Virus su Raidue. La domanda in quel momento è sul presunto potere delle corporazioni in Italia e Renzi prende la palla al balzo per citare il «caso san Lorenzo» e cantarne le lodi. Il pubblico televisivo, che – in larga parte – abbina il nome San Lorenzo solo alla notte delle stelle cadenti d’agosto e poco più, non potrà che condividere la linea di fermezza del sindaco (ex) rottamatore.
LIBERAZIONE – Poche ore prima Renzi ha appena lanciato un tweet da bollettino della vittoria: «Oggi abbiamo liberato come promesso l’area di San Lorenzo, uno dei posti più belli del mondo. Era una promessa, l’abbiamo mantenuta».Sgombero, ostaggi, liberazione. Termini da blitz delle forze speciali in territorio ostile. In un contesto più cittadino significa sgomberare occupanti, allontanare venditori abusivi. In realtà la controparte è rappresentata da circa 80 bancarelle, con regolare licenza di vendita, che da sempre hanno pagato le tasse al Comune. E che, non ultimo, pochi mesi fa hanno rifatto a loro spese il marciapiede lungo la basilica.
APERTURA – Agli stessi ambulanti, il giorno prima lo stesso Renzi si era invece dimostrato possibilista, chiamando nel suo studio in Palazzo Vecchio uno dei loro rappresentanti. «Fatemi avere una vostra proposta, vediamo» aveva in pratica detto. Lasciando così ai commercianti la speranza di una soluzione ragionevole che consentisse di mantenere almeno un presidio nella piazza e spostare solo una parte di «barrocci» nella meno agevole e soprattutto meno frequentata piazza del Mercato Centrale, come deciso dal Comune.
EFFICIENZA SVIZZERA – Passano poche ore – siamo al pomeriggio di giovedì – e piazza san Lorenzo viene tappezzata di cartelli di divieto di sosta, dalle 0 alle 24. La notte, mentre le bancarelle sono nei depositi, la sede stradale è transennata. La mattina seguente squadre di operai aprono il cantiere per lavori di ripavimentazione del fondo stradale, che il comune definisce urgenti. Un’efficienza svizzera. Si procede a rimuovere i lastroni di pietra della carreggiata, ma con un’accortezza: i lavori sono fatti «a macchia di leopardo». Tre scavi in una parte, altri scavi più lontani. Tanto da scoraggiare qualunque proposito di ri-occupazione della piazza da parte di eventuali ambulanti irriducibili, che troverebbero solo buche e pietre sul loro cammino. Intanto pattuglie della Polizia Municipale controllano costantemente la situazione.
IL BLUFF – Resta molto amaro in bocca ai commercianti, che in privato trovano un sindaco (all’apparenza) disponibile mentre in tv si sentono considerati occupanti da sgomberare. C’è già chi lo chiama il «bluff di San Lorenzo». Intanto a metà piazza viene affisso un cartello con alcuni mazzi di fiori:«Oggi 24 gennaio è morto il mercato di San Lorenzo. Grazie Renzi».
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Sandro Addario
La sua è un’opinione personale che come tale raccogliamo e pubblichiamo volentieri. Una sola precisazione: le bancarelle NON hanno trovato spazio nella piazza del Mercato Centrale, anche perché non ci stanno tutte. Anche oggi sabato 25 gennaio sono rimaste nei magazzini.
Luca
a leggere nel web sembra in genere che fossero bancarelle piene di “cineserie” (=niente made in italy), di proprietà di commercianti che hanno anche altre bancarelle e negozi in firenze, e che le bancarelle hanno trovato spazio al mercato centrale. Mi sembra dunque un articolo molto, molto politico e poco rappresentativo di una realtà quanto meno articolata.