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Vincenzo Montella

Fiorentina, Montella: «Peccato, ma possiamo andare in finale»

Vargas, decisivo ieri sera a Udine
Vargas, autore del bellissimo gol del momentaneo pareggio

UDINE. Ammette che gli rode aver perso, ma a Vincenzo Montella stasera la Fiorentina è piaciuta. «È stata – commenta dopo la sconfitta per 2-1 a Udine – una gara ben giocata, sembrava bloccata e finita ma hanno trovato la zampata. Potevamo anche vincere, comunque per la qualificazione è tutto è aperto,al ritorno però dovremo essere più determinati. Magari abbiamo commesso qualche errore ma oggi siamo sempre stati presenti sul campo. Peccato che abbiamo lasciato spazio a Muriel nel momento decisivo: ora il 51 per cento di possiblità di passare ce l’hanno loro».

I SINGOLI. Poi Montella ha parlato anche dei nuovi arrivati. «Anderson – ha detto – ha bisogno di trovare ritmo e di giocare, però è sveglio, molto valido e dinamico. Diakitè invece ha fatto subito una buona partita». Nessuna particolare menzione, invece, per Vargas, l’uomo che tiene aperta la porta qualificazione alla finale.

VARGAS.È sicuramente il peruviano, però, la nota lieta della serata viola del Friuli. Quello di Udine è il suo quinto gol stagionale, forse il più importante, di sicuro il più bello. Una prodezza balistica, quel tiro dai 25 metri che non dà scampo al pur promettente Scuffet, di grande livello anche per chi ha la dinamite nel sinistro come «El Loco», (il Pazzo).

LISTA UEFA. La rete del sudamericano arriva all’indomani del suo inserimento da parte di Vincenzo Montella nella lista Uefa, da cui ad settembre era stato escluso. Ma da allora è cambiato l’intero universo per Vargas. Era rimasto solo lui a credere in sé stesso: altrimenti, forse, sarebbe andato a «svernare» a Livorno come gli aveva proposto la società. Invece Vargas ha rifiutato ogni trasferimento, scegliendo di restare nel gruppo di Montella che pareva non accorgersi nemmeno della sua presenza.

LE PERNICI. Dopo la famosa notte delle pernici in una malga di Moena nel ritiro dell’estate 2012 aveva perso ogni fiducia in lui: l’anno scorso era finito al Genoa (20 presenze ma nemmeno un gol) in prestito, ma in estate se l’era visto tornare alla base. Lo ha riconsiderato quando ha capito che Vargas era cambiato soprattutto in allenamento. E, pian piano, è diventato un titolarissimo, anche per la capacità di giocare sia in difesa che nel tridente adottato più volte da quando è arrivato Matri.

NON SOLO GOL. «Accorcia verso il centrocampo» gli ha urlato più volte Montella al Friuli. E lui ha ubbidito. Perché ha anche se sfiorato in un paio di circostanze il raddoppio (su punizione e persino di testa), ha pure dato spesso manforte al centrocampo con vigore. Anche troppo. Per un’entrata un po’ sopra le righe è infatti finito anche sul taccuino di Russo di Nola. Niente paura però perché non era diffidato: martedì prossimo al ritorno, quando servirà almeno un altro gol alla Fiorentina, potrà esserci. Strana la vita. Da sopportato a indispensabile. Questa è la storia di Juan Manuel Vargas, anche un po’ meno «Loco», ora che va a letto presto, come ha spesso notato il suo allenatore.


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Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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