I marò: «Dispiaciuti per la morte dei pescatori ma non siamo responsabili»
NEW DELHI – I nostri fucilieri della Marina , Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, stamane – in attesa della seduta dinanzi alla Corte Suprema – hanno incontrato la stampa italiana, presso la sede dell’ambasciata a New Delhi. Dopo aver espresso la loro gratitudine al Presidente Giorgio Napolitano e a tutti quanti hanno manifestato il loro sostegno, hanno affermato: «Noi siamo militari della Marina, viviamo sul mare, e oltre tutto siamo anche padri di famiglia: ci dispiace molto della perdita di due uomini di mare, due pescatori, ma non ci sentiamo in alcun modo responsabili di ciò».
Intanto l’attesa decisionein merito all’interminabile vicenda è vicina. Secondo indiscrezioni, nei confronti dei due marò italiani le Autorità indianerinuncerebbero a invocare la norma che implica automaticamente l’applicazione della pena capitale, pur continuando a fondare l’incriminazione sul discusso Sua Act. Come noto si tratta della legge del 2002 in materia di sicurezza marittima, sulla cui base ha agito finora la Nia, la polizia anti-terrorismo indiana.
Secondo il quotidiano in lingua inglese The Indian Express, a suggerire di percorrere tale via sarebbe stato lo stesso procuratore generale Golam E. Vahanvati, nel corso di una riunione a porte chiuse cui hanno partecipato i rappresentanti dei ministeri competenti: Giustizia, Interno ed Esteri.