Fiorentina, Montella: «Una vittoria che ci conforta»
FIRENZE. Da oggetto misterioso a uomo decisivo. Almeno per stasera. In questa stagione per Josip Ilicic è di fatto la prima volta. Perché “mister 9 milioni” aveva già segnato in altre due circostanze ma era sempre stato «oscurato» dalla prodezze di altri (lo splendido pallonetto di Pepito Rossi con il Bologna, il colpo di testa decisivo di Compper in Coppa Italia con il Siena). Nonostante il 2-0 di Wolski nel finale, il gol che ha spaccato la partita è stato infatti quello dell’ex Palermo. Vincenzo Montella nel dopo gara ha avuto parole di elogio per entrambi i giocatori, fin qui spesso in ombra.
LA PUNIZIONE. Quando c’è Pasqual, le punizioni dal limite da battere con il sinistro sono roba sua, poche storie. Approfittando del fatto che il capitano fosse in panchina, la sua occasione, Ilicic, l’ha sfruttata alla grande. Disegnando una parabola perfetta. Il capolavoro è stato quello di far passare la palla sopra la barriera dove si trovava l’uomo più basso (Bonaventura): il fatto che la palla si sia poi infilata dove Consigli non poteva arrivare è sembrata quasi una logica conseguenza.
GLI APPLAUSI. Ma nella gara dell’ex Palermo c’è stato anche altro. Intanto un tiro (stavolta con il destro) poco prima dell’intervallo che poteva valere il 2-0, poi il tentativo di bis sempre su calcio piazzato stavolta battuto di potenza e non di precisione, ma – soprattutto – tantissime ritorni a centrocampo e anche in difesa a dare una mano a tutti i compagni. Dopo tanti mugugni e qualche fischio, scontato che stavolta per lui – al momento del cambio con l’altro protagonista Wolski – ci siano stati solo applausi da parte del Franchi.
ANDERSON. Anche perché la gente ha apprezzato più che altro proprio il suo spirito di abnegazione che, per uno che talvolta è passato anche da indolente, non è così scontato. Se il «centrocampo-meraviglia», infatti, ha funzionato è stato anche per merito dei ripiegamenti di Ilicic e di Cuadrado. Ma anche, è giusto dirlo, perché Anderson è apparso in grande crescita rispetto a una settimana fa a Cagliari.
UMILTA’. Principalmente, l’ex Manchester United ha colpito per il suo spirito di sacrificio. Ha confermato di possedere grandi doti tecniche (splendido il tiro a giro dal limite disinnescato da Consigli in apertura), ma non ha affatto disdegnato di contrastare gli avversari, scegliendo anche il momento più opportuno per fare il fallo tattico. Schierato da mezzala destra, insomma, ha fatto vedere tutta la sua voglia di spaccare il mondo. Tant’è che quando Montella lo richiamato per far posto a Mati Fernandez, forse non era neanche troppo contento di uscire.
BORJA VALERO. Niente paura però, perché di spazio ne avrà anche troppo nelle prossime gare. Con Ambrosini e Aquilani ancora ai box, contro l’Udinese e l’Inter non ci sarà neppure Borja Valero. Lo spagnolo sarà infatti squalificato sia in Coppa Italia che in campionato dopo l’ammonizione presa stasera. Giallo a parte, l’ex Villareal ha però giocato molto bene, muovendosi qualche metro più avanti rispetto ai compagni di reparto. Ha impreziosito la sua prestazione con un paio di tiri e altrettante azi0ni pericolose, ma anche con un passaggio «no look», che valeva da solo il prezzo del biglietto.
PIZARRO. Il più oscuro del centrocampo forse dal tasso tecnico più elevato dell’intera serie A, alla fine, è stato forse Pizarro. Da capitano, il peruviano ha trovato un paio di lanci lunghi molto precisi (splendido uno di 40 metri, diritto per dritto, per Matri) ma ha confermato il solito vizio di perdere palle che poi si rivelano pericolosissime. Il suo apporto è stato comunque principalmente tattico, sempre pronto anche a dare una mano ai difensori. Anche nel convulso finale in cui l’Atalanta ha tentato una sorta di forcing.
WOLSKI. Vanificato però dalla prodezza di Rafael Wolski, l’altro protagonista della serata viola. Più volte Montella aveva detto di vederlo in crescita e pronto per dare una mano. Con quel contropiede al 85′ in cui ha saltato tutto la difesa bergamasca e poi superato Consigli con un preciso tocco nell’angolo, il polacco ha avvalorato le parole del tecnico, che si è fermamente opposto a una sua partenza nel mercato di gennaio.
MONTELLA. «Sono felice per Wolski – ha detto Montella – perché è un anno e mezzo che lavora in silenzio con sofferenza. Ha un grandissimo talento, a gennaio abbiamo scelto insieme cosa fosse meglio per lui decidendo di non farlo andare in prestito. Oggi ha sfruttato la sua occasione. Credo che nello spogliatoio tutti siano contenti, particolarmente per lui. Anche Ilicic ha giocato bene: l’ho tolto solo perché è stato lui a chiedermi il cambio».
LA VITTORIA. «E’ una vittoria meritata – ha aggiunto il tecnico – arrivata attraverso il gioco e le occasioni, anche se alcune non sfruttate a dovere. Era una partita complessa in un momento difficile, sono soddisfatto. Complimenti all’Atalanta che ci ha messo in difficoltà, ma d’altra parte noi non siamo nati per gestire le gare».