Fiorentina, Diego Della Valle prenota la Coppa Italia
FIRENZE. Alla fine nessuno sta nelle pelle al Franchi: anche Diego Della Valle festeggia l’approdo alla finale di Coppa Italia dopo il 2-0 all’Udinese. Così il patron a fine partita: «Aspettavamo di vincere qualcosa, ci siamo vicinissimi. Questa finale se la merita la città ed il pubblico; questa serata è stata davvero emozionante. La finale? Ci sarò sicuramente a Roma».
MONTELLA. Il tecnico viola, da parte sua, ha voluto ringraziare tutti i suoi giocatori uno ad uno. «Si è trattato di una vittoria fortemente voluta dal gruppo. La Coppa Italia era il principale obiettivo ad inizio stagione, la proprietà ci tiene tantissimo. Siamo già sicuri di giocarci i preliminari di Europa League, un bel traguardo. Per la finale non ho preferenze di avversario: Roma e Napoli sono entrambe fortissime».
NETO.Il tecnico viola, poi, ha voluto spendere una parola anche per Neto («è fortissimo ma può crescere ancora») perché se gli eroi della serata viola sono sicuramente Manuel Pasqual e Cuadrado con i loro gol, sull’impresa della Fiorentina ha messo una firma grossa così anche il portiere, accompagnato negli spogliatoi dagli olè della gente. Sì, proprio lui, il protagonista che meno t’aspetti in una gara che sulla carta doveva essere tutta offensiva ma che invece ha riservato rischi non previsti per la Fiorentina.
SUPER-PARATE. Il suo show, il portiere brasiliano, l’ha vissuto a cavallo della mezzora del primo tempo e l’ha completato al 95′, guadagnandosi anche un paio di cori di tutto il Franchi, un inedito assoluto. Prima si è opposto da campione a un perfido diagonale con il sinistro di Gabriel Silva sfoderando la specialità della casa: il colpo di reni per la respinta bassa. Sul conseguente angolo un intervento con quoziente di difficoltà pure superiore, sebbene meno spettacolare. L’incornata di Domizzi era di quelle a colpo sicuro, ma l’estremo difensore sudamericano si è affidato all’istinto per opporsi ancora una volta. Ma il vero capolavoro, il portierone viola l’ha compiuto in tempo di recupero. Dicendo di no con una mano sola – aperta – a una deviazione volante di Muriel. Una parata di livello assoluto che gli ha fatto meritare di essere portato in trionfo dopo il triplice fischio dell’arbitro da parte dei compagni, corsi ad abbracciarlo in massa dentro la porta viola.
ORDINARIA AMMINISTRAZIONE. Miracoli a parte, Neto – attentissimo anche su un tiro di Danilo a metà ripresa – ha sbrigato nel migliore dei modi anche l’ordinaria amministrazione. Dalle uscite ai rinvii. E non è una banalità per uno come lui che in passato veniva spesso messo in croce per ogni dettaglio, anche per come giocava la palla con i piedi.
VALORE AGGIUNTO. A differenza delle precedenti stagioni, però, quest’anno Neto è il vero valore aggiunto della squadra. Avesse avuto questa condizione, probabilmente l’anno scorso alla fine avrebbe vinto il ballottaggio con Viviano e i viola avrebbero terminato il campionato con qualche punto in più, centrando davvero la Champions League.
FORTUNA. Ma questo discorso ormai lascia il tempo che trova. Anche perché non bisogna dimenticare che Neto, quest’anno, è baciato anche dalla fortuna. Altrimenti Di Natale nel primo tempo non avrebbe fallito un gol clamoroso e centrato un clamoroso incrocio dei pali e Wiedmer, a 2-0 appena segnato, non si sarebbe mangiato il gol dei supplementari senza approfittare dell’unica indecisione (in uscita) della strepitosa serata del numero uno viola.