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Per Montella Cuadrado è più duttile di Gervinho

Grande Fiorentina: è in finale. Battuta l’Udinese (2-0) – PAGELLE

Manuel Pasqual
Manuel Pasqual ha segnato il primo gol (foto Matteo Bovo)

FIRENZE – Si abbracciano Diego e Andrea. La Fiorentina, in una serata da brividi, conquista la prima finale dell’epoca Della Valle. Il 3 maggio, a Roma, giocherà per vincere la Coppa Italia. Meglio, naturalmente per motivi ambientali, se l’avversario sarà il Napoli. E’ una finale che alla Fiorentina mancava da tredici anni, 2001, quando vinse la doppia sfida con il Parma. C’era ancora Rui Costa …

Ma c’è da godere un magico presente. Quasi trentamila tifosi viola in piedi per applaudire la vittoria sull’Udinese. Un due a zero secco che ribalta il due a uno dell’andata. Contro un avversario comunque mai domo. Che gioca fino in fondo e sbatte contro un baluardo imbattibile: Neto. Grandissimo. Sono le sue parate, oltre ai gol di Pasqual e Cuadrado, a dare la vittoria alla Fiorentina. Non a caso, “Neto, Neto” è il coro dei tifosi mentre i giocatori si abbracciano. E sotto la volta della tribuna d’onore l’altoparlante diffonde la voce di Narciso Parigi: “Garrisca al vento il labaro viola…”. L’unica nota stonata? L’ammonizione, nel finale, a Cuadrado. Era diffidato: il 5 maggio vedrà la finale dalla tribuna. Peccato davvero.

Ma intano diciamo che sì, è stata una vittoria meritata. Ma sudatissima. Contro una bella Udinese, ben messa in campo e con buonissime individualità, come Widmer, Pereyra, lo sgusciante Fernandes Bruno (“Che pare Garrincha…” sussurrano in tribuna). Viola attenti, in sofferenza a metà primo tempo con i friulani pimpanti e pronti a ripartire. Ma il raddoppio di Cuadrado e le grandi parate di Neto hanno davvero fatto la differenza.

ASSIST – Non fa freddo e non piove. Ma un diluvio di applausi si scatena appena sbuca dal sottopassaggio Mario Gomez. Mancava dal 15 settembre, infausta partita con il Cagliari (1-1). Si accomoda in panchina. Gioca invece Aquilani che ha recuperato dopo i guai muscolari che l’avevano tenuto fuori con l’Atalanta. Stadio ribollente di tifo viola. Che esplode al 12’, quando Joaquin recupera con la testa un palloe destinato a finire sul fondo e colpendo di nuca, quasi d’intuito, fa un grande assist per Pasqual, che arriva e sfodera un tiro che manda il pallone alle spalle dell’esterrefatto portierino friulano Scuffet. Uno a zero. E vai Fiorentina! In questo momento saresti qualificata per la finale! Salta di gioia, in tribuna, Andrea Della Valle, ma applaude contento anche patron Diego, reduce dalla giornata di polemica con John Elkan, gli eredi di casa Agnelli e, di riflesso, con la Juve.

PARATONE – L’Udinese tenta di reagire. Ma Gonzalo, anche lui recuperato rapidamente, blocca benissimo Di Natale. E Matri (22’) manda il pallone vicinissimo al bersaglio. Un tempo si sarebbe scritto: ha fatto la barba al palo. Poi il brivido sulla schiena dei trentamila tifosi viola: Di Natale agguanta un pallone in area, quasi all’altezza del rigore ma spostato sulla sinistra. Di solito da lì non perdona: invece sbaglia, clamorosamente, spedendo in pallone altissimo. Quindi tocca a Neto mantenere la porta inviolata con due paratone: prima deviando un gran tiro di Gabriel Silva e, immediatamente dopo, respingendo su Domizzi. L’Udinese, onestamente, sta giocando una bella partita: non si arrende, riparte, pressa. E Di Natale (32’) colpisce il palo…

CUADRADO – La Fiorentina è brava a non perdere la testa a riorganizzarsi e a ripartire. Potrebbe raddoppiare (39’) se il ragazzino Scuffet non riuscisse a respingere in volo una bordata ravvicinata di Joaquin. Che in apertura di secondo tempo, quasi per incredibile continuità, si ripresenta davanti a Scuffet: di nuovo scattante come una molla per respingere. L’Udinese riprende il filo del gioco, come nel primo empo. Montella sostituisce Matri, un po’ affaticato, con Matos. Guidolin va ancor più a trazione anteriore: manda in campo Muriel, goleador dell’andata, e leva Pinzi. Improvvisamente resta in terra Savic: forse un problema al ginocchio. Esce in barella. Entra Compper. Appena in tempo per correre ad abbracciare Cuadrado che scappa a metà campo, imprendibile, e prima del limite dell’area (16’) lascia partire una gran botta: stavolta Scuffet non la prende. Due a zero. Il Franchi va in delirio. La quotazione di Cuadrado, in comproprietà proprio con l’Udinese, schizza di nuovo in alto. Diegone Della Valle perde la sua flemma e si scatena: balla più di Andrea. Ma l’Udinese non ci sta. Widmer (21’) entra in area e la mette all’angolino sinistro basso: dove Neto arriva in tuffo. Guidolin prova un’altra carta: mette dentro Nico Lopez e toglie Di Natale. Che esce fra i fischi, francamente ingenerosi verso un campione vero. Poi è assalto bianconero. Viene ammonito Cuadrado. Che salterà la finale. Ma giganteggia Neto. Imbattibile. Merita i cori di fine partita. Evvai viola: in finale per vincere la Coppa Italia.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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