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L’incerto futuro della polizia provinciale

Polizia Provinciale di Firenze
Polizia Provinciale di Firenze

Distratti dalla discussione sulla legge elettorale, abbiamo perso di vista una delle poche riforme che è già da tempo in cantiere. Quella dell’abolizione, o meglio della riorganizzazione delle province e della costituzione delle città metropolitane, che avrebbe già dovuto aver luogo a partire dal 1 gennaio di quest’anno e che avvrrà probabilmente nel prossimo mese di novembre. Il provvedimento è stato inserito nel ddl svuota province, approvato dalla Camera e adesso all’esame del Senato. In merito i sindacati di categoria hanno sollevato una questione particolarissima: che fine faranno i quasi 2.700 agenti delle polizie provinciali sparsi in tutto il Paese, che si dedicano prima di tutto alla tutela dell’ambiente?

Il disegno di legge del governo che svuota le province toglie loro anche la competenza sulla tutela ambientale. Una volta approvato quel testo in Parlamento, non ci sarà più la giustificazione per la permanenza dei corpi di polizia provinciali. Il governo ha sempre ribadito che la cancellazione delle province non avrebbe comportato licenziamenti. E per questo vorrebbe incorporare le 2.700 guardie provinciali nel Corpo forestale dello Stato. Scelta in fondo logica, visto che si occupano di ambiente.

FORESTALI – I vertici dei forestali sarebbero favorevoli all’operazione; nell’organico c’è già un buco di 1.500 persone sulle 10 mila previste. Con il blocco dei concorsi, l’unico modo per far fronte a queste carenze sarebbe il trasferimento dei poliziotti provinciali. La settimana scorsa c’è stato un incontro fra amministrazione e sindacati; soprattutto i confederali sono contrari. Temono che i dipendenti già in servizio siano scavalcati dai nuovi arrivati sia nella carriera sia nei trasferimenti, problema cruciale in un Corpo affollato al Sud e semi deserto al Nord, come di regola per quasi tutti gli uffici pubblici. I sindacati autonomi hanno fatto una timida apertura, sì ai dipendenti provinciali a patto che non pestino i piedi agli interni. Chiedono cioè che «vengano garantite le aspirazioni di carriera e le aspettative di mobilità del personale» con «l’aumento delle dotazioni complessive nei singoli ruoli».

REGIONI – Altra opzione potrebbe essere il trasferimento dei poliziotti provinciali alle Regioni, o ai Comuni, che potrebbero «trasformarli» in vigili urbani, con mansioni però in gran parte differenti da quelle attuali.

Il rebus potrebbe essere risolto proprio dal ddl svuota province, adesso all’esame del Senato. Per ora c’è solo una promessa generica del governo, un ordine del giorno che lo impegna a valutare la fusione con il Corpo forestale dello Stato. Questa sarebbe la soluzione più logica e consentirebbe agli agenti della polizia provinciale di continuare a svolgere il proprio lavoro a tutela del territorio. Ma le soluzioni logiche e opportune trovano sempre ostacoli burocratici, politici e sindacali. Speriamo che questa volta non sia così.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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