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Sit-it di protesta dei presidi davanti a Palazzo Vecchio

Renzi verso Palazzo Chigi. Giani-Nardella sfida a sindaco

Matteo Renzi verso Palazzo Ghigi
Matteo Renzi verso Palazzo Ghigi

FIRENZE – Matteo Renzi è lanciato verso Palazzo Chigi. La direzione nazionale del Pd, a larghissima maggioranza (136 favorevoli, 16 contrari, 2 astenuti), ha deciso: cambiare la guida del governo.

«Non si tratta di staffetta o di non staffetta» ha detto il sindaco-segretario del Pd. Spiegando: «Staffetta è quando si va nella stessa direzione e alla stessa intensità, non quando si prova a cambiare ritmo». I lettiani, per protesta, hanno abbandonato il Nazareno decidendo di non partecipare al voto. E lo stesso Enrico Letta si appresta a prenderne atto con il commiato ai ministri e la salita al Colle domani mattina, venerdì, per presentare le dimissioni a Giorgio Napolitano.

Dario Nardella ed Eugenio Giani
Dario Nardella ed Eugenio Giani

Così, mentre Renzi è pronto, parole sue, a «prendersi il vento in faccia», a Firenze il segnale è stato immediatamente percepito: Matteo non sarà candidato sindaco, il 25 maggio, e quindi via alla corsa per la sua successione. Una corsa che ha una prima tappa fondamentale: le primarie all’interno del Pd. Si dovrebbero svolgere una delle ultime domeniche di marzo, il 23 o il 30. I candidati più accreditati alla successione di Renzi sono principalmente due, entrambi renziani: Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale e consigliere regionale e Dario Nardella, già vicesindaco e ora deputato. Potrebbero partecipare anche Simone Gheri, sindaco di Scandicci, e Patrizio Mecacci, in rappresentanza dell’ala sinistra del partito.

Ma la sfida per sedere nella Sala di Clemente VII, che inevitabilmente Renzi dovrà lasciare, sembra circoscritta ai dua candidati principali, appunto Giani e Nardella. Il primo, confluito nel Pd dopo l’antica provenienza socialista, è considerato un campione in fatto di preferenze. È molto popolare in città e ha radici profonde nel mondo dello sport, non a caso è presidente provinciale del Coni e consigliere d’amministrazione della Fiorentina. Anche Nardella fa parte del cda viola, ma ha una storia politica diversa: prima di schierarsi con Renzi era vicino a Vannino Chiti, già presidente della Regione Toscana eppoi vicepresidente del Senato.

Chi vincerà queste primarie? Secondo i primi sondaggi, Giani sarebbe in lieve vantaggio su Nardella, mentre gli altri vengono indicati molto più indietro. Ma è chiaro che, con una posta in palio così alta, la gara comincia con una buona percentuale d’incertezza. Le primarie per scegliere il candidato sindaco di Firenze, 5 anni fa, quando vinse Renzi, prevedevano che si dovesse superare, al primo turno, il 40%. Nel caso che nessuno raggiunga la soglia è previsto il ballottaggio fra i primi due. Poi, chi vincerà, dovrà vedersela con il candidato del centrodestra, sul quale ancora non sembrano esserci orientamenti. Gabriele Toccafondi, leader toscano del Nuovo centrodestra, vorrebbe le primarie. Forza Italia non pare della stessa idea.


Sandro Bennucci

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