«Bomba» sulla Regione Toscana: la Targetti deve restare
FIRENZE – Bomba sulla giunta regionale della Toscana: a Stella Targetti non può essere tolta la poltrona di vicepresidente. Perché eletta direttamente dai cittadini in ticket con il governatore, Enrico Rossi. Che non avrebbe il potere di licenziarla. E nemmeno di rimuoverla dal suo ruolo.
Lo ha stabilito il collegio regionale di garanzia, al quale spettano i pareri di conformità rispetto allo Statuto della Toscana. Ossia un organismo presieduto dal giurista professor Stefano Merlini, che ha funzioni, in scala regionale, analoghe, anche se non paragonabili, a quelle della Corte Costituzionale a livello nazionale.
PARERE – Subito dopo il siluramento della Targetti, sostituita da Rossi con la renziana Stefania Saccardi, che ha lasciato il posto di vicesindaco di Palazzo Vecchio a Dario Nardella, è stato l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale, guidato da Alberto Monaci, a rivolgersi al collegio di garanzia. Che, in base all’articolo 31 dello . Valutando l’articolo 31 dello Statuto e alla legge elettorale del 2005, ha giudicato illegittimo l’allontanamento della vicepresidente. Il motivo è proprio da ricercarsi nel ticket: la legge elettorale chiede espressamente che, prima del voto, insieme al nome del presidente venga indicato anche quello del vicepresidente. Il parere del collegio è che i cittadini, alle regionali toscane del 2010, non hanno espresso la preferenza solo per Rossi ma per l’accoppiata Enrico Rossi-Stella Targetti.
FIDUCIA – E’ vero che, almeno in questo caso, il parere del collegio di garanzia ha un valore consultivo e non vincolante. Ma è altrettanto vero che si tratta di un verdetto che non potrà essere ignorato da Rossi. Che martedì prossimo si deve presentare davanti al Consiglio regionale per chiedere la fiducia su un rimpasto di giunta assai travagliato e contestato. Oltre alla vicepresidente Targetti, tolta su richiesta esplicita di Matteo Renzi per far posto alla Saccardi, Rossi ha tolto dalla giunta Cristina Scaletti, alla quale hanno espresso solidarietà alcune decine di personalità illustri (dall’ex procuratore Ubaldo Nannucci alla sovrintendente del polo museale fiorentino, Cristina Acidini) e Salvatore Allocca, indicato dal gruppo della Sinistra e Verdi. Difficile che il governatore possa far finta di nulla, anche perchè sarebbero in disaccordo con lui anche alcuni esponenti del Pd per via del pasticciato piano sanitario. Anche quello inviato, per un pèarere di conformità, al collegio di garanzia del professor Merlini.
LEGISLATURA – E ora? Rossi avrebbe voluto proporre al Consiglio regionale un patto di legislatura molto ampio, capace di andare dalla riforma elettorale toscana al nuovo piano sociosanitario e dalla legge urbanistica all’istituzione della Fondazione Cultura Toscana. Il rischio? Che la legislatura possa finire con un anno d’anticipo. A meno che il governatore non torni sui suoi passi. Oppure che decida d’ignorare il parere del collegio di garanzia, con le conseguenze, etiche e politiche, che tale scelta potrebbe provocare.
Danilo Bonelli - Scandicci
Il tanto decantato “modello toscano”, emblema del buon governo della sinistra, sembra essere in frantumi ed i suoi esponenti paiono in sintonia solo con il regista Almodovar : uomini sull’orlo di una crisi di nervi. Ma oltre al rimpasto c’è anche la bomba dell’assoluzione “perchè il fatto non sussiste” del dott. Delvino. E’ diventato difficile comprendere la sinistra : prima si battono alla morte per i diritti degli omosessuali e poi non c’è verso di sapere chi abbia fatto il buco all’ASL di Massa. Coraggio compagni, fate outing e ditecelo !!! Noi cittadini e contribuenti abbiamo 400 milioni di buoni motivi per saperlo.