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I No Tunnel Tav si oppongono al sottoattraversamento ferroviario fiorentino

No-Tav, manifestazioni in tutt’Italia. Anche contro gli sfratti

I No Tunnel Tav si oppongono al sottoattraversamento ferroviario fiorentino
I No Tunnel Tav si oppongono al sottoattraversamento ferroviario fiorentino

Proprio oggi, 22 febbraio, mentre giura il nuovo governo guidato da Matteo Renzi, le proteste dei No-Tav continuano. A Chiomonte, in val di Susa, è programmata una «passeggiata di lotta», ma si preparano cortei in tutta Italia .

TOSCANA – Due le manifestazioni anche in Toscana. A Firenze raduno alle ore 15.00 in Piazza Torquato Tasso e a Pisa alle ore 15,30 in Logge dei Banchi, manifestazione cittadina anche contro crisi, povertà e sfratti

PROTESTE – Già il 21 a Torino e Milano le sedi dei principali giornali sono state imbrattate da scritte «No Tav liberi», mentre decine di sportelli bancomat sono stati sigillati col silicone. A Udine due manifestanti sono saliti sulla pensilina della fermata degli autobus della stazione minacciandodi buttarsi ed esponendo uno striscione in difesa dei quattro No Tav in carcere da dicembre.

VALSUSA – Ma i centri nevralgici della mobilitazione restano la Valsusa e Torino. A Chiomonte la manifestazione partirà dalla stazione e arriverà fino al cantiere. La protesta è rivolta «contro l`accusa di terrorismo e la criminalizzazione di chi lotta – scrivono i No Tav – in solidarietà con tutti gli imputati e gli indagati, per la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia, Niccolo e degli altri No Tav ancora ai domiciliari». Un «cattivo maestro preoccupato», come si firma, ha inviato una lettera a Repubblica in cui sostiene che «in valle sono sempre di più quelli che si rendono disponibili ad andare dietro ai metodi di chi predica la lotta armata».

VOLANTINO – Il riferimento è ovviamente al volantino firmato NOA (Nuclei operativi armati), inviato recentemente all’ANSA, che, rifacendosi al linguaggio delle BR, parla di un tribunale rivoluzionario che condanna a morte quattro persone (fra le quali un senatore Pd e un dirigente di polizia), ritenute responsabili della repressione in atto. Gli inquirenti torinesi seguono attentamente l’evolversi della situazione e non sottovalutano le minacce annunciate.

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