Skip to main content
Bennucci E3802cf5

Carnevale di Viareggio: Letta e Renzi pugili del Pd

Il Carnevale di Viareggio quando il bersaglio era Berlusconi
Il Carnevale di Viareggio quando il bersaglio era Berlusconi

Viareggio ringrazia Renzi: perché Mauro Moretti, gran capo di Trenitalia, non è diventato ministro. E dedica a Matteo la sfilata del Carnevale di oggi, domenica 23 febbraio, con un carro inedito: quello dei boxeurs. Due contendenti del Pd. Partito dove, metaforicamente certo, la rissa è frequente.

I pugili di cartapesta, manco a dirlo, sono due toscani: il vecchio inquilino di Palazzo Chigi, Enrico Letta, e il nuovo, appunto l’ex sindaco di Firenze. Gratitudine viareggina, in chiave satirica, com’è nello stile dei creativi manipolatori della cartapesta. Capaci, ormai da tanti decenni, di portare sul lungomare i protagonisti della vita politica italiana. Magari sbertucciandoli un po’.

Con Renzi non c’è astio. E’ vero che nei giorni scorsi avevano addirittura minacciato di non volerlo più nemmeno come ospite, a Viareggio, se avesse nominato Moretti ministro, ma è altrettanto vero che dopo l’annuncio della nuova squadra di governo c’è stato un sospiro di sollievo collettivo. Troppo accanimento? Il problema è che la città è ancora ferita nel corpo e nell’anima. Non anticipa verdetti, ma inquadra Moretti fra gli imputati della strage del 29 giugno 2009 e non avrebbe sopportato di vederlo andare a giurare al Quirinale nella squadra del neo premier senza che ci sia stato prima un pronunciamento della magistratura. E questo atteggiamento non vuol essere un anticipo di condanna, solo una presa di distanza in attesa che siano stabilite responsabilità e colpe.

Il carro dei boxeurs è una bella trovata. Non solo per la vicenda Letta-Renzi, che si è consumata con il gelido scambio del campanellino presidenziale, ma anche per il continuo pugilato _ metaforico, certo – che esiste nel Pd: si preannunciano primarie fiammeggianti per scegliere i candidati sindaci delle prossime elezioni amministrative (a Firenze, nel partitone, non tutti sono d’accordo con l’incoronazione anticipata di Nardella e a Livorno c’è chi è pronto a sfidare Marco Ruggeri, capogruppo in Regione, che si è messo a disposizione su richiesta…). E in Regione è previsto un martedì infuocato, quando Rossi si presenterà nell’Aula del Consiglio regionale per chiedere la fiducia su un rimpasto di giunta contestato. E dichiarato illegittimo dal collegio di garanzia, presieduto dal professor Stefano Merlini, per la cacciata di Stella Targetti, vicepresidente eletta in ticket con Rossi. Quindi inamovibile perché scelta direttamente dai cittadini. Scintille? E’ possibile. Il parere del collegio di garanzia non è, in questo caso, vincolante, ma il giudizio pesa dal punto di vista etico e politico. Quindi andrà trovata una soluzione. Che non sarà la sfiducia al governatore, perché significherebbe la fine anticipata della legislatura. Ed è verosimile che nessuno dei possibili pugilatori piddini in Consiglio regionale voglia andare a casa un anno prima.


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP