Stadio, Diego ripensa alla cittadella viola. Nardella possibilista
FIRENZE – Il nuovo stadio come «carta di straordinario valore per il lavoro ed il rilancio economico». Il comune risponde alla Fiorentina. Il vicesindaco reggente, Dario Nardella, riprende la questione in consiglio comunale. Arrivavano in mattinata, attraverso radio24, le parole chiare di Diego Della Valle: apertura di disponibilità e annuncio della presentazione di un progetto per la realizzazione della nuova casa della Fiorentina. Ma il problema sta nelle realizzazioni connesse, cioè nelle costruzioni da prevedere parallelamente all’impianto sportivo per garantire entrate alla società viola. E Nardella risponde parlando di un’opportunità che avrà «conseguenze positive per il rilancio economico e dell’occupazione. Posti di lavoro nel commercio e nel turismo, riqualificazione del territorio con servizi, accessi e viabilità. Questo sarà il nuovo stadio, motivo di soddisfazione non soltanto per i tifosi ma per tutti i cittadini.
«Questa la novità rispetto al passato», prosegue il vicesindaco, «le leggi nazionali sugli impianti sportivi all’interno della legge di stabilità 2014, che portano all’accelerazione delle procedure amministrative ed alla semplificazione degli strumenti urbanistici». Il primo passo spetta sempre al privato, poi la procedura di evidenza pubblica. Ma «se la nostra amministrazione riceve una proposta si potrà approfittare dei tempi stretti che la nuova normativa mette a disposizione: 250-280 giorni, non più 450». E ancora: «noi dobbiamo farci trovare pronti nel momento in cui un soggetto privato avanzasse una proposta».
Che si tratti di modello-Bayern, come ha detto stamani Della Valle, oppure no, l’offerta viola parla di 150-200 milioni di euro per lo stadio, più forse altrettanti per le attività connesse. E mentre la testa del tifoso fiorentino favoleggia di una Allianz arena illuminata di viola, l’amministrazione comunale deve pensare a risolvere i problemi preliminari alla cantierizzazione della zona Mercafir: realizzare la linea 2 della tramvia, la fermata Peretola Olmatello del servizio ferroviario metropolitano, lo svincolo di Peretola e una rete di piste ciclabili e pedonali, come fa notare il consigliere Mirko Dormentoni.
Poi c’è il vecchio Franchi, con la proposta della pedonalizzazione del viale Paoli. Il problema relativo al futuro contestuale dello stadio Franchi e della zona circostante era già stato sollevato dal consigliere Giovanni Galli. «Il Franchi è vincolato in ogni suo aspetto», sono le parole di Nardella, «è nato agli inizi anni ‘30 quando intorno c’era campagna aperta, ma oggi è in un quartiere densamente popolato. La pressione si scarica sui residenti. Nel momento in cui giungesse la volontà di fare lo stadio nuovo, noi dobbiamo essere pronti a fare un lavoro comune di riqualificazione di quell’area». Queste le soluzioni del vicesindaco. Il rugby, innanzitutto. Puntando a fare di Firenze il secondo polo nazionale, insieme a Roma, del rugby in Italia, capace di ospitare eventi anche a livello internazionale. Ma non soltanto la palla ovale, dato che «nella campana delimitata dai viali sono praticate 20 discipline e ci sono 14 impianti sportivi». E poi gli spettacoli pubblici. «Due grandi aree, una a nord-ovest col nuovo stadio e una a est, la cittadella sportiva di Campo di Marte». Una zona che non si deve correre il rischio di abbandonare, per la quale sono stati spesi oltre 3,5 milioni di euro dal comune (di cui un milione per il mondiale di ciclismo e quasi un milione per il solo stadio Franchi), in aggiunta agli 8 investiti dalla Fiorentina (6 per il centro sportivo dei Campini).
Ecco allora la proposta per la prossima amministrazione: «rendere pedonale tutta la cittadella del Campo di Marte, con soluzioni urbanistiche sul viale Paoli, che taglia in due la zona. Far assumere al Campo di Marte la fisionomia del parco sportivo attrezzato». Quindi nuovi parcheggi e un Artemio Franchi «riqualificato sotto il profilo della copertura».