Concordia, Schettino: «Per ristabilire la verità ci metto la faccia»
ISOLA DEL GIGLIO – «Sono all’isola del Giglio per contribuire all’accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto». Così il comandante Francesco Schettino che da ieri sera si trova al Giglio per partecipare al sopralluogo in programma domani sul relitto della Concordia per la perizia integrativa decisa dal Tribunale di Grosseto. Periti e consulenti devono capire perché il generatore diesel di emergenza non funzionò la sera del 13 gennaio 2012 quando la nave impattò contro gli scogli de Le Scole. Ieri i giudici del Tribunale hanno accolto la richiesta dell’ex comandante, imputato nel processo in corso in Grosseto, di assitere al sopralluogo sul relitto.
«Sono qui -ha aggiunto Schettino- per assistere i miei consulenti impegnati negli accertamenti necessari a comprendere le cause del mancato funzionamento di alcune apparecchiature».
Vedendo dal traghetto il relitto della Costa Concordia sullo sfondo dell’isola del Giglio «il comandante si è emozionato molto. Non ha detto parole precise ma è stato sicuramente provato sotto il piano emotivo -ha fatto sapere l’avvocato Domenico Pepe– Schettino è uomo di principi, è sempre stato una persona leale, quindi si può comprendere quanto gli possa essere costato venire a fare questo sopralluogo».
«La nave violata inficia quello che volevamo accertare» ha commentato il difensore di Schettino parlando dell’inchiesta della Procura a carico dell’ex custode, Franco Porcellacchia, e del consulente Camillo Casella. Avrebbero agito sulla nave senza autorizzazione accedendo ad aree sequestrate.