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La delusione di Ambrosini per il mancato gol

Fiorentina, brutta sconfitta (0-1) con la Lazio. Le pagelle

La delusione di Ambrosini per il mancato gol
La delusione di Ambrosini per il mancato gol (foto Matteo Bovo)

FIRENZE – Frittata! Nella giornata dedicata alla rabbia e alla protesta, la Fiorentina crolla nel modo che non ti aspetti avanti a una Lazio diligente ma apparentemente non irresistibile. E’ la terza sconfitta casalinga, dopo quelle con l’Inter e il Napoli. Che ringrazia perché credeva di aver fatto un regalo ai viola pareggiando a Livorno e invece scopre di aver guadagnato un punto proprio sulla Fiorentina! Brutta partita? Peggio: inguardabile. Recriminazioni? Forse un rigore non concesso su Anderson, in area, in pieno recupero. Ma onestamente non basta per giustificare una prestazione così deludente. Mai vista, in questa stagione, una Fiorentina così arruffona e inconcludente. Si dirà: è ancora conseguenza dell’arbitraggio di Parma, che ha avuto come seguito le squalifiche contemporanee di Pizarro e Borja Valero, uomini-faro del centrocampo viola. Però non ci si può attaccare nemmeno a due assenze fondamentali per spiegare una prestazione così opaca. E c’è da farsi venire i brividi pensando che la prossima partita sarà proprio a Torino, contro quella Juve battuta all’andata per 4-2 che pare abbia mangiato carne cruda in attesa della eventuale rivincita. Che sarà seguita dalle altre due partite di Europa League.

La speranza? Che Montella, squalificato contro la Lazio, abbia la capacità di ricaricare la squadra, di ridarle smalto e gioco. Tornerà Pizarro. Mancherà Tomovic, ammonito e quindi squalificato. Che cosa asi salva da questa disstrosa serata contro la Lazio? Una discreta prestazione di Anderson, entrato nel secondo tempo al posto di un Ambrosini fuori fase. In lieve ripresa anche Mario Gomez: che in settimana dovrà migliorare ancora per cercare di metter paura alla Juve.

Tifosi Fiorentina- LazioDISASTRO – Gli spalti semivuoti mantengono la loro attrattiva solo per 4’. Prima che i tifosi viola tornino ai loro posti, con cori e striscioni, la Lazio va in vantaggio. Gran rovesciata di Cana a pochi metri da Neto, arriva Gonzalo alla disperata, tocca di testa, ma invece di deviare in angolo la mette dentro. Che disastro! Sobbalza Montella, squalificato, seduto nello sky-box insieme al figlio. Al suo posto, in panchina, il vice Russo. Ma senza il cuore del cuore del centrocampo, Pizarro e Borja Valero, squalificati dopo gli episodi dovuti alla disastrosa direzione di Gervasoni a Parma, i viola provano a ripartire. Ambrosini trova lo spunto al 6’, entra in area e su di lui frana Biglia. Rigore? No, l’arbitro Banti ammonisce Ambrosini. Giusto? Dalla tribuna sembra di no. Ma è lo stesso Ambrosini ad avvicinarsi al direttore di gara ammettendo la simulazione, almeno a quanto pare dai suoi gesti.

FRAGILE – Per mezz’ora vediamo una Fiorentina senza idee e piuttosto fragile in difesa. Dove Gonzalo, stranamente, sbaglia molto. I viola paiono inconcludenti e agitati. Pesano le assenze, dei due centrocampisti più fpti e più lucidi, ma probabilmente hanno lasciato il segno, psicologicamente, le polemiche post Parma. Ambrosini balbetta, non trova il bandolo del gioco. Aquilani ci mette buona volontà, ma non sempre trova il lancio giusto. Mati Fernandez si affanna, è il più concreto: però assomiglia al predicatore nel deserto. Di buono c’è la spinta dei tifosi, saliti in ritardo sugli spalti, ma capaci di sollevare un boato di voci per incoraggiare la squadra. E il boato potrebbe diventare uragano al 38’: Pasqual pennella un assist per Gonzalo che, di testa, manda fuori di poco. L’urlo liberatore, capace di annunciare il pareggio, si smorza in migliaia di gole. Peccato.

TRAVERSA -Anche davanti la Fiorentina zoppica. Joaquin sbaglia tanto. E al 42’ la Lazio sfiora clamorosamente il raddoppio: traversa piena di Konko su cross di Candreva. Difesa troppo perforabile, quasi imbarazzante. Ma la fede viola non crolla. Applausi ai giocatori della Fiorentina al ritorno in campo. Fischi alla terna arbitrale. La musica, purtroppo per i tifosi tanto accalorati, non cambia. Squadra con poche idee e confuse, specie in zona tiro: al 6’ Cuadrado riesce ad arrivare in area alla fine di una incursione da destra, serve un pallone invitantissimo per Joaquin, che sciupa malamente calciando alto.

CAMBI – E la Lazio? Fa onestamente il suo: Reja ordina di rintanarsi a metà campo per gestire il gioco e cerca, semmai, l’affondo di rimessa. All’11’ il vice di Montella, il buon Russo, esegue due cambi: Mario Gomez per l’irriconoscibile Joaquin e Anderson per l’altrettanto deludente Ambrosini. La Fiorentina ci prova. Anderson (23’) prova un assolo entusiasmante: lo atterrano al limite dell’area. La punizione di Pasqual viene respinta. Poco dopo (26’) c’è un’altra bella azione viola, Matri serve Tomovic col tacco: conclusione fuori. Così arriva il cambio anche per Matri: entra il polacco Wolski, gioiellino capace di giocate vincenti. Viceversa è la Lazio a sfiorare di nuovo il gol: pallone perso a centrocampo, tre biancocelesti in fuga, pallone a Onazi, sul quale rimedia alla disperata Neto. La replica: al 36’ Anderson lascia partire un blide deviato da Marchetti. Che un attimo dopo si ripete negando il gol ad Aquilani. Nel finale si protesta per un presunto rigore su Anderson. Le immagini non sembrano dare ragione ai viola. Finisce così. Terza sconfitta casalinga, Champions più lontana.

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Sandro Bennucci

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