Concordia, Schettino: «Stop allo show mediatico»
ISOLA DEL GIGLIO (GR) – Dice no «allo show dei media» e alle «interviste millantate» che assicura di non aver mai dato. Francesco Schettino passa al contrattacco ribadendo il «comportamento educato e disponibile dei gigliesi» in occasione del sopralluogo sull’isola di una settimana fa e chiede un clima di «serenità e onestà» attorno alla vicenda della Concordia.
Affida le sue dichiarazioni ad un testo pubblicato su Giglionews. «Considerato che l’incidente che ha distrutto la vita alle famiglie delle 32 vittime non è occorso né con intenzione, né con dolo, non fa onore a nessuno continuare ad avere poco rispetto della gravità stessa dell’incidente, raccontandolo in modo superficiale e distorto, creando eroi inesistenti e fazioni che offendono l’intelligenza ed il comune buon senso».
Il comandante denuncia lo show creato dai media: «Di sicuro -spiega Schettino- non ho voluto io la telecamera nel teatro a Grosseto, tanto è vero che ho richiesto di non essere ripreso. In occasione delle udienze del processo ci sono obiettivi puntati che aspettano il mio arrivo e la mia uscita dal teatro». Inoltre Schettino respinge qualsiasi tipo di responsabilità relativamente allo show avvenuto sul porticciolo del Giglio, riferendosi all’episodio dell’alterco con alcuni cronisti: «Non vede me come protagonista –sottolinea- ma il circo mediatico che l’ha provocato e coloro che lo hanno voluto e assecondato».
Si rivolge ai gigliesi e domanda: «Chi ha avuto beneficio nel tramutare una tragedia in uno show? E’ solo una trappola in cui siamo caduti assieme, un’inutile battaglia che non vedrà mai né vincitori, né vinti. Usando a pretesto anche la navigazione turistica, una prassi consolidata e nota all’azienda. Sul ponte di comando erano presenti due ufficiali capi guardia di cui uno in sovrapposizione ed un Ufficiale in sottordine e non aggiungo altri commenti».
Ma Schettino si dice anche preoccupato dalla pubblicazione su alcuni quotidiani di «conversazioni mai avvenute» con una signora gigliese, oppure di una sua «intervista mai concessa».
Quindi la richiesta finale: «E’ necessario che vi sia un clima di serenità che accompagni metaforicamente sul ponte di comando le parti che hanno il gravoso onere di comprendere e giudicare».