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Fiorentina, domato il Chievo: 3-1. E ora la Juve. Pagelle

Fiorentina vs Chievo- Serie A TIM 2013/2014
Anderson, Cuadrado e Matri festeggianno (foto Riccardo Sanesi)

FIRENZE – Fatica? Uffa sì, e anche più batticuore del previsto: dovuto ai guizzi di Paloschi che fa un gol ma ne sbaglia almeno tre. E a Pizarro, capace di sbagliare, a nove minuti dal termine, il rigore che avrebbe chiuso la partita. Ma alla fine, grazie a Mario Gomez, di nuovo risolutivo tre giorni dopo la prodezza di Torino, il Chievo viene domato. Grazie a Gomez ma, in questo caso, anche all’arbitro Massa: che non si accorge che Marione è oltre la linea dei difensori avversari. Ci sta. Così come ci sono stati tanti altri episodi in cui i viola hanno subìto bastonate arbitrali. In ogni caso, i tre punti arrivano. E La Fiorentina si riposiziona al quarto posto con il controsorpasso su Inter e Parma che avevano goduto solo per un po’ di ore a scavalcarla in classifica. Bene, pratica archiviata. Ora il pensiero vola a giovedì, alla partita che vale una stagione: contro la Juve che verrà con gran voglia di riscatto. Per annullare l’uno a uno dell’andata, certo, ma in cuor suo anche per vendicarsi del 4-2 del 20 ottobre, mai digerito da Antonio Conte e dal popolo bianconero. Intanto riprende la corsa in campionato. Le prodezze di Cuadrado e Matri hanno spianato la strada, nel primo tempo. Poi la difesa viola si è complicata la vita. Con quel Paloschi al quale è stato concesso di tutto, ma che per fortuna ha potuto raccattare quasi niente. La partita? Non esaltante, con sbavature indietro e po’ d’errori a metà campo. Per fortuna ora funziona l’attacco. Che dovrà mantenere le polveri ben asciutte per l’appuntamento fatidico di giovedì.

Si comincia con la sorpresa: Montella tiene fuori Gomez e affida il ruolo di prima punta a Matri. Per il resto tutto come previsto: Anderson a metà campo, a fare lo stantuffo di classe, e Wolski seconda punta. Torna Cuadrado, che dovrà guadagnarsi il posto per il prossimo, grande appuntamento di giovedì. Infatti, si gioca con il Chievo ma si pensa alla Juve, alla supersfida che varrà una stagione. Tuttavia, lo stadio offre un buon colpo d’occhio. Non ci sono troppi renitenti rimasti a casa fra i tifosi viola, che si fanno sentire.

CUADRADO – Al 10’ il primo sussulto: Matri lanciato da Ambrosini viene anticipato da Agazzi in uscita. Ma è il preludio al gol: grande assist di Pizarro per Cuadrado che, in piena area del Chievo tocca al volo di destro, senza essere contrastato da nessuno, e spedisce in rete (11’). E’ il quinto gol dello svelto colombiano in campionato. Vi ricordate i primi due? A Verona, proprio con il Chievo. Allora avanti. Fiorentina brillante, tranquilla, manovriera. Si avvicina spesso all’area del Chievo che soffre il palleggio viola, sinonimo di maggior classe e della buona esecuzione degli schemi montelliani, francamente mai banali. Poi, con il passare di minuti, è come se un rilassamento collettivo cominci a pervadere la Fiorentina. La difesa traballa. E al 27’ viene graziata da un clamoroso liscio di Paloschi davanti a Neto. Pallone d’oro completamente “sbucciato”, come si diceva una volta. Sospiro di sollievo e così sia. E non va bene al centravanti, per fortuna della Fiorentina, nemmeno al 33’: quando Paloschi viene liberato in contropiede, e non in fuorigioco, nella metà campo viola. Neto esce e fa muro. Paloschi si dispera. Montella si arrabbia e chiede ai giocatori perché vogliano complicarsi la vita. Per esempio permettendo a Stoian di appostarsi a pochi metri dalla porta e di sbagliare anche lui abbastanza clamorosamente.

MATRI – Però via, non è il caso di essere troppo severi. Perché al 38’ arriva il raddoppio. Segna Matri. Azione di Anderson che avanza fino a limite, smista su Cuadrado a destra, assist a cento dove Matri arriva preciso e mette dentro. Terzo gol per l’attaccante arrivato a gennaio dal Milan, dopo la doppietta di Catania (19 gennaio) alla quale era seguito un lungo digiuno in campionato, interrotto solo dal bellissimo gol in Euroleague a Esbyerg.

RENZI – Clima sereno in tribuna d’onore, alla fine del primo tempo. Sorride soddisfatto Andrea Della Valle. E non manca Matteo Renzi, che si è preso un paio d’ore di ricreazione dagli impegni di Palazzo Chigi, e parlotta con Borja Valero, a sedere lì accanto per scontare la terza giornata dell’ingiusta squalifica rimediata a Parma, a causa del fantasioso e cattivo referto dell’arbitro Gervasoni. Acqua passata. Come il lungo stop. Il premier è cordiale con tutti, fa il tifo. Ma se ne andrà, per tornare a Roma, prima del terzo gol della Fiorentina, quello di Gomez. Pace: se lo sarà rivisto in tv.

Il secondo tempo si apre con due brividi: colpo di testa di Paloschi (8’) con pallone che ballonzola pericolosamente vicino alla riga della porta viola. Il Chievo ci riprova ma mentre Andrea Della Valle stringe i pugni per lo spavento l’arbitro fischia un fuorigioco. Giusto. Finita? No il Chievo non si dà per vinto. Paloschi è inviperito perché non gliene va dritta una. Meno male! Montella cerca di dare la scossa. E sostituisce Matri (13’) con Mario Gomez, accolto da un’ovazione. La gente ha negli occhi la prodezza di Torino e Marione mostra di avere voglia di fare il bis.

PALOSCHI – Invece è il Chievo a scuotere la rete della Fiorentina e a riaprire la partita. Segna Paloschi (16’). Si trova un comodo pallone tagliato dalla sua sinistra, Compper resta in mezzo, e l’attaccante stavolta non sbaglia. Oddio, pericolo. Montella toglie uno spaesato Anderson per mettere Ilicic e costringere il Chievo ad arretrare di qualche metro. Va un po’ meglio. S’infortuna leggermente Wolski in un recupero affannoso. Esce. Entra Vargas. Che sfiora subito il palo sinistro di Agazzi (31’) con una punizione- missile. Poi è Ambrosini a colpire al volo mandando alto.

GOMEZ – Ci sarebbe la possibilità di chiudere la partita al 36’. Ilicic tira a colpo sicuro, Rubin apre le braccia e colpisce il pallone. Rigore netto. L’arbitro non ha dubbi. Si presenta sul dischetto Pizarro che lascia partira un tiro alla sinistra di Agazzi che intuisce, si tuffa e para. Batticuore. Il Chievo attacca, ma non fa i coni con Mario Gomez, capace di scattare sul lancio di Ilicic. Probabilmente in fuorigioco. Ma stavolta l’arbitro non interviene. Marione avanza e batte Agazzi. Tre a uno. E ciao Chievo. Ora bisogna pensare alla Juve.

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Sandro Bennucci

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