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Intelligence: vuoi fare l’agente segreto? Manda un curriculum

Top SecretFIRENZE – Sarà a breve possibile inviare un curriculum per candidarsi a fare l’agente segreto. Sul sito dell’intelligence italiana sarà riaperta la pagina «Lavora con noi». «Non è un vero e proprio bando ma tutti i curricula verranno verificatì». Lo hanno detto oggi a Firenze il responsabile per la comunicazione e il direttore della Scuola di formazione del Dis, il Dipartimento delle informazione per la sicurezza, a margine di un convegno organizzato dall’Università di Firenze su «Intelligence e interesse nazionale».

Nell’ultimo bando, pubblicato nel luglio scorso sul sito www.sicurezzanazionale.gov.it, erano arrivati circa 7mila candidature, da nord a sud, il 40% donne e il 60% uomini. Per poche decine di questi si apriranno presto nuove possibilità di lavoro nei servizi italiani. In particolare, secondo quanto è stato spiegato, in quell’occasione erano richieste specializzazioni nei settori dell’energia, della cibernetica e dell’analisi economica. Poi la pagina è stata di fatto sospesa per eccesso di domande pervenute, ma come è stato spiegato a breve potrà essere riaperta.

L’intelligence italiana cerca di far conoscere il proprio lavoro, promuovendo prima di tutto l’obiettivo «della sicurezza del sistema paese», facendo crescere nei cittadini anche la consapevolezza di cosa questo comporta e sapendo bene che «un grande vecchio non c’è». È quanto ha affermato Giampiero Massolo, direttore generale del Dis nel suo intervento, dove ha presentato agli studenti presenti il lavoro dell’intelligence, chiamata ad acquisire ed elaborare notizie che possano fornire una conoscenza di eventuali minacce, interne ed esterne, e ad offrire un supporto ai politici chiamati a prendere le decisioni a supporto della sicurezza. Lo stesso direttore ha poi spiegato come i servizi segreti siano sempre più aperti anche al contributo che può arrivare dal mondo universitario, e pronti ad offrire «opportunità professionali a cui possono aspirare i giovani laureati».

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