Regione, i garanti giudicano il piano sanitario «deprecabile e censurabile»
FIRENZE – Sono molto pesanti le conclusioni del collegio di garanzia regionale che ha dichiarato illegittimo il piano sanitario (risalente al 2011 e riaggiornato attraverso un maxiemendamento) inviato dalla giunta al Consiglio regionale. Nel testo redatto dall’organismo presieduto dal professor Stefano Merlini si parla di uso del potere emendativo «deprecabile e censurabile» della Giunta» e di «violazione delle prerogative del Consiglio e dei suoi singoli componenti, in particolare delle minoranze».
E ora? Difficilmente la commissione sanità di Palazzo Panciatichi potrà procedere. A diffondere il parere del collegio di garanzia è stato Stefano Mugnai, vicepresidente della commissione sanità, lo stesso che aveva preso l’iniziativa di attivare l’organo di garanzia dell’assemblea legislativa toscana. E che ora commenta: «Abbiamo avuto ragione, ma questo non ci reca gran soddisfazione visto che a rimetterci sono i toscani, privi ormai da quasi quattro anni dell’atto che governa il settore economicamente più pesante per i bilanci regionali, e anche quello più sensibile perché impatta direttamente nella vita dei cittadini».
Ma la polemica si è infiammata ancora di più dopo una dichiarazione di Stefania Saccardi, neo vicepresidente della Regione, che prima avrebbe dato la disponibilità a rivedere il piano sanitario. Ma poi, dopo che Mugnai, ne ha preso atto, ha voluto precisare di non essere in disaccordo né con il governatore, Enrico Rossi, né con l’assessore Luigi Marroni, cioè coloro che hanno dato il via libera al vecchio piano aggiornato. Morale? E’ prevista tempesta in Aula e nello stesso gruppo del Pd. Prossima puntata di questa vicenda che rischia di mettere in discussione ogni spesa delle Asl e delle aziende ospedaliere _ per mancanza di un riferimento decisivo come il piano sanitario – il 27 marzo, quando si riunirà la commissione sanità presieduta da Marco Remaschi, fin qui assai critico con la giunta e in particolare con l’assessore Marroni. E’ ormai probabilissimo che il piano sanitario venga respinto e inviato di nuovo alla giunta che dovrebbe riscriverlo. Col rischio di un pericoloso, lungo vuoto normativo.