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Mario Gomez non andrà al Mondiale

Montella: «Deluso? No, sono orgoglioso dei miei»

Pogba contrasta Cuadrado: bel duello
Pogba contrasta Cuadrado: bel duello (FOTO RICCARDO SANESI)

FIRENZE. E ora, dopo l’eliminazione in Coppa bisogna risvegliarsi. Il primo a saperlo è Diego Della Valle, che è anche il primo a lasciare lo stadio, scuro in volto. «La Fiorentina – ha detto il patròn – ha giocato molto bene perché ha avuto dignità e forza: stasera ha fatto la differenza solo un tiro. Adesso io penso già alla prossima partita ma dobbiamo fare i complimenti a questa squadra. Se ci rifaremo in Coppa Italia? Prima o poi ci toccherà».

MONTELLA. Contro la Juve, infatti, non ce n’è (quasi) mai. Il primo a saperlo è Vincenzo Montella, che però non è troppo triste. «Dobbiamo valutare dove lavorare ed investire economicamente. Io deluso? Non lo sono, sono contento per come hanno giocato i ragazzi: per noi è bello affrontare queste competizioni e giocare con club come la Juve che è tra i 6 club più forti al mondo».

CUADRADO. Chiaro però che qualcuno recrimini sulla formazione di stasera, con quel Cuadrado “basso” che non ha convinto tutti. «Il colombiano può giocare anche basso: ha fatto molto bene su Asamoah, me la volevo giocare lì. Abbiamo avuto tante occasioni, abbiamo concesso poco alla Juventus: sono molto orgoglioso di questi giocatori, anche oggi hanno dimostrato di crederci. E sono orgoglioso del pubblico di Firenze, che ci ha tributato un grande applauso».

GOMEZ. Certo, l’inizio era stato tutt’altra cosa, con Mario Gomez terminale offensivo di una squadra che nei primi minuti vola: è normale che sia lui l’uomo che si metta maggiormente in evidenza. Il suo primo tiro (un sinistro leggermente strozato) finisce a lato veramente di un soffio, mentre quando calcia con il destro dopo 10 minuti va a lambire il palo di Gigi Buffon. Alla distanza però cala fatalmente visto che la condizione è ancora quella che è: gli ultimi 25 minuti c’è spazio per il grande ex, Alessandro Matri.

PIZARRO. Ma il vero direttore dell’orchestra gigliata è David Pizarro. Oggi il peruviano è davvero ovunque. Anche quando perde palla – come quando gli capita malamente su Tevez – riesce a recuperarla. E quando non ce la fa a termini di regolamento lo fa con le mani (gli va bene perché Webb applica il vantaggio e poi non lo ammonisce), arrivando anche alla conclusione a metà di un suo ottimo primo tempo, che finisce a lato non di molto. Il suo infortunio a inizio ripresa (dentro Ambrosini) inciderà molto sul match.

BORJA VALERO. Anche se dopo la sua uscita, Borja Valero si carica ancor di più la squadra sulle sue spalle, da vero leader conclamato. Probabilmente è proprio la sua posizione tra le linee alla stessa altezza di Ilicic la chiave decisiva per la partita della Fiorentina. I centrocampisti bianconeri ci mettonoinfatti moltissimo a prendergli le contromisure: anzi, Vidal lo soffre per tutti i 90 minuti giocando molto sotto tono come testimoniato anche dall’ammonizione che prende a inizio ripresa. «E’ stato un peccato non fare gol in quell’inizio buonissimo che abbiamo avuto. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che la squadra ha fatto. Ora – ha commentato lo spagnolo – dobbiamo riconcentrarci sugli altri obiettivi: dobbiamo andare avanti così inseguendo la finale di Coppa Italia e il secondo e terzo posto in campionato» dice lo spagnolo alla fine.

NETO. Il problema è che nella Juve ci sono talmente tanti campioni che anche quando una ha le polveri bagnate ce n’è sempre un altro decisivo: stavolta Pirlo. Sulla sua parabola diabolica dal limite, è stata l’unica circostanza in cui Neto non c’è arrivato. Per il resto, il portiere viola ha sempre tenuto a galla la sua squadra. Rimanendo, forse unico di tutta la squadra, lucido anche dopo la tremenda mazzata psicologica dello 0-1. Anzi, le sue parate migliori (su Llorente e Lichsteiner) le ha compiute proprio quando la Fiorentina era già sotto. Ma non è bastato a rendere meno amara questa serataccia per tutta la città.

POGBA. Molta soddisfazione, invece, nell’ambiente bianconero. Così, alla fine, Paul Pogba. «Era una partita da dentro o fuori, dovevamo raggiungere la qualificazione e ci siamo riusciti. Siamo tutti contenti, oggi abbiamo fatto la prestazione che dovevamo per ribaltare la situazione. Grande voglia da parte di tutto il gruppo, le motivazioni e la cattiveria in campo hanno fatto il resto».


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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