Tunnel Tav a Firenze, Asor Rosa guida le controproposte dei comitati
FIRENZE – «Il sotto attraversamento ferroviario di Firenze è una delle opere più inutili, dispendiose e catastrofiche che in questo momento l’Italia si trovi ad affrontare». Lo sostiene Alberto Asor Rosa, presidente della Rete dei comitati per la difesa del territorio, che oggi ha partecipato ad un convegno promosso dai comitati No Tav fiorentini con la partecipazione di architetti, geologi, urbanisti, e rappresentanti di associazioni come Italia Nostra e Legambiente.
Secondo l’intellettuale storico della sinistra italiana, «se Matteo Renzi volesse, potrebbe fermare il progetto di sotto attraversamento Tav di Firenze». Già da sindaco Renzi aveva perplessità sull’opera e ora, da premier, «avrebbe la possibilità di esercitare una funzione molto rilevante» dal momento che il cantiere fiorentino «per ora è stato fermato dall’autorità giudiziaria» e che «esistono fondati sospetti sulle criticità del cantiere medesimo e dell’opera».
«I costi che si dovrebbero sostenere in superficie sono circa un sesto, prudenzialmente diciamo un quinto, di quelli preventivati per il sotto attraversamento di Firenze» ha poi affermato Vincenzo Abruzzo, ingegnere ferroviario ed ex dirigente delle Fs, intervenuto al convegno. «Aggiungere due binari in più alla linea attuale, che già ospita l’Alta velocità – ha detto – per i pendolari sarebbe senz’altro un miglioramento».
«Il presidente del Consiglio, che viene da questa città, deve capire questo spreco di denaro pubblico. Visto che sta facendo la spending review, mi sembra un’ottima occasione per dimostrare che vuole tagliare gli sprechi» ha commentato Ornella De Zordo, capogruppo di Perunaltracittà in Consiglio Comunale a Firenze, De Zordo ha anche lamentato l’assenza degli amministratori locali invitati al convegno, come il vicesindaco Dario Nardella e il governatore Enrico Rossi.
Non è tardata la replica di Dario Nardella. «Avevo incontri e impegni istituzionali, ma ho dato la disponibilità nelle sedi che vi saranno a partecipare all’ascolto delle ragioni di chi è contrario, oltre ad avere indicato i responsabili dell’Osservatorio sulla Tav per il Comune».«Fin dall’inizio con Renzi – ha detto, a margine di una tappa del suo tour elettorale per le primarie – non eravamo favorevoli a quella tipologia di lavori, e a collocare la stazione dove oggi è stato previsto. Ma l’Italia è il Paese delle opere non finite, dei tanti cantieri che si aprono ma non si chiudono mai: la Tav è partita, se si risolvono i problemi con la Giustizia le imprese hanno il dovere di andare avanti, perché i soldi dei cittadini non si buttano via. E visto che sono stati già impegnati, è bene che l’opera vada avanti e sia conclusa».