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Firenze, taxi driver riporta soldi e passaporto a studentessa Usa disperata

taxi

FIRENZE – «Quel borsello nero abbandonato sul marciapiede non poteva restare lì. Chissà chi può averlo perso, mi sono chiesto. Ho accostato il mio taxi e sono sceso a prenderlo». Una storia di ordinario (o straordinario) senso civico durante il quotidiano lavoro in mezzo alla gente. La racconta Claudio Bravi, il tassista «Como 22» della SoCoTa 4242: «Quando l’ho aperto ho trovato un passaporto di una ragazza americana di 21 anni, con dentro 580 euro e 50 dollari in banconote».

Molti avrebbero scrupoli: prendere i contanti e recapitare il passaporto al titolare è la soluzione più facile. Bravi non si pone il problema. Vede il passaporto, legge il nome di una ragazza americana di 21 anni, Anna S.. Dal timbro di entrata in Italia risulta arrivata il giorno prima: «È una ragazza giovane, poco più grande di mia figlia – pensa il «taxi driver» fiorentino – ha certamente bisogno di questi soldi. E soprattutto di fiducia».

Claudio/Como 22 passa il turno di sera a pensare come poterglieli far avere. Non c’è un recapito di Firenze né l’indirizzo di un albergo. Niente.

Claudio Bravi
Claudio Bravi, Como 22

Rientra a casa e comincia a navigare su Facebook. Non è una ricerca facile. Molte le omonimie. Claudio comincia a mandare messaggi privati, senza però ottenere risposta. Ma non si arrende. Restringe il campo al nome e cognome della ragazza aggiungendo New York: «Sei tu che hai perso un portafoglio e il passaporto a Firenze? L’ho ritrovato». Tempestiva la risposta, sempre via Facebook: «Eccomi! Grazie».

Un appuntamento il giorno dopo davanti all’albergo che ospita la giovane turista, non lontano da via del Giglio. Il passaporto e i contanti rientrano nelle mani della legittima proprietaria: «Non mi fidavo a lasciarli all’hotel» ammette Como 22, che glieli ha voluti riconsegnare di persona. Il viaggio a Firenze resterà a lungo nella memoria della ragazza, come il senso civico dei suoi abitanti. I ringraziamenti arrivano, anche su Facebook, dalla zia della ragazza e dalla stessa Anna, che in due diversi post hanno raccontato ai loro amici americani dell’onestà e della generosità del «taxi driver Claudio».

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