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Marianella Bargilli, Lucia Poli e Geppy Gleijeses

«L’importanza di chiamarsi Ernesto», Oscar Wilde a Firenze

Geppy Gleijeses, Lucia Poli e Marianella Bargilli
Geppy Gleijeses, Lucia Poli e Marianella Bargilli

FIRENZE – Arriva alla Pergola «L’importanza di chiamarsi Ernesto» di Oscar Wilde con la regia e l’interpretazione di Geppi Gleijeses (mostro sacro del teatro napoletano, allievo prediletto di Eduardo De Filippo). Come nelle stagioni 2001-2 e 2002-3, quando lo spettacolo totalizzò cifre da record per affluenza di pubblico, lo affianca la smagliante Lucia Poli (Lady Bracknell), mentre il ruolo “en travesti” di Algernon è affidato ora a Marianella Bargilli.

«L’importanza di chiamarsi Ernesto» è la traduzione più usuale per «The Importance of Being Earnest», ovvero ‘serio’, ‘onesto’, mentre Ernest è il nome “indossato” nella commedia da personaggi che di serio e onesto hanno in realtà poco: un espediente con cui Wilde mette in luce e alla berlina la cura maniacale dell’apparenza e delle forme dell’alta società nell’epoca vittoriana.

È l’ultima commedia del ciclo dei «Drammi di società» (la precedono « Il ventaglio di Lady Windermere», «Una donna senza importanza» e «Un marito ideale») e debuttò a Londra nel febbraio 1895, anticipando di poco le accuse di immoralità che travolsero l’autore.

Per Masolino D’Amico, che firma la traduzione, «L’importanza di chiamarsi Ernesto» esprime la quintessenza del teatro di Wilde: l’eleganza formale, lo straripare fulmineo dei dialoghi, il susseguirsi serrato di battute, il costante affacciarsi del nonsense; alcune parti costituiscono un vero e proprio atto di fondazione del “teatro dell’assurdo”, anticipando di cinquant’anni Eugène Ionesco.

Spiega il regista e interprete Geppy Gleijeses: «attraverso un’implacabile lente deformante, si legge tutto il marciume mal celato dell’Età vittoriana, quel moralismo omofobo e d’accatto che Wilde profondamente detestava e che lo avrebbe condotto alla rovina. Sembra assurdo, ma questa è la sua ultima commedia, la ‘commedia perfetta’, si cammina incoscienti, felici e ridenti sull’orlo dell’abisso. Il nostro compito era quello di continuare a giocare e far funzionare la macchina, ma, in tralice, il ridente parco della Manor House è un bosco in movimento e un po’ inquietante (fotografato impagabilmente da Teresa Emanuele) e nella casa di Algernon campeggia un martirio di San Sebastiano di Guido Reni, un meraviglioso esempio di estetica trafitta dai dardi del destino. Come un destino crudele trafisse Oscar Wilde. E il suo personaggio, quello a cui egli affida le sue battute più pungenti e geniali, è Algernon, lo specchio del suo autore. E Algernon è interpretato qui da Marianella Bargilli, attrice deliziosa e androgina, con capello corto e riccioli ribelli, proprio come Alfred Douglas, l’uomo per cui Wilde perse la testa, poi l’onore e infine la vita. Anche se non dimentichiamo che il personaggio che l’autore avrebbe voluto interpretare è Lady Bracknell, che ricorda la regina Vittoria ed è una delle parti più scintillanti mai scritte per il teatro. Mi correggo: ho detto parte. No, è un monumento ed ora come tredici anni fa quel monumento è Lucia Poli. Credo che forse Wilde l’abbia scritto per lei».

Teatro della Pergola, via della Pergola 18, Firenze

Da martedì 1 a domenica 6 aprile 2014

Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45. Lunedì riposo.

Teatro Quirino Vittorio Gassman/Teatro Stabile di Calabria presentano

Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli e Lucia Poli in «L’importanza di chiamarsi Ernesto» di Oscar Wilde; traduzione di Masolino D’Amico.

proiezione scenica Teresa Emanuele, costumi Adele Bargilli, musiche Matteo D’Amico, luci Luigi Ascione, spazio scenico e regia Geppy Gleijeses

Personaggi e interpreti in ordine di apparizione:

Algernon: Marianella Bargilli – Lane: Orazio Stracuzzi – Jack: Geppy Gleijeses – Lady Bracknell: Lucia Poli – Gwendolen: Valeria Contadino – Miss Prism: Renata Zamengo – Cecily: Giordana Morandini – Ghasuble: Luciano D’Amico – Merriman: Orazio Stracuzzi

Info: www.teatrodellapergola.com

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