Ecco il calendario scolastico 2014-2015: fatto con filosofia
Festeggeranno con un bicchiere di prosecco, in Versilia ma in generale su tutta la costa toscana, fino all’ultimo bagno della provincia di Grosseto. Perchè dopo anni di polemiche e ripicche, la Toscana ha finalmente modulato il calendario scolastico come si conviene a una regione che vive anche di turismo. La campanella suonerà per tutti lunedì 15 settembre 2014. E darà l’ultimo squillo il 10 giugno 2015. Significa che le prime due settimane di settembre saranno di vacanza piena: come in Liguria, in Emilia Romagna e, naturalmente, nel Sud d’Italia.
BOBBIO – Il neo assessore all’istruzione, Emmanuele Bobbio, parente alla lontana del filofoso Norberto, l’ha presa, sì, con filosofia: accogliendo le richieste dei balneari. E rifuggendo dall’ostinazione della sua predecessora, l’ex vicepresidente della giunta, Stella Targetti, che sfidava le categoria economiche arrivando a confezionare il capolavoro: aprire le scuole di mercoledì. L’anno scorso è successo: l’11 settembre. Sarebbe bastato arrivare, come del resto ha fatto stavolta Bobbio, al lunedì successivo. Direte: tanto clamore per quattro giorni? Chi conosce le dinamiche del turismo, sa come funziona: se le scuole aprono intorno alle metà di settembre, il lavoro dei bagnini è salvo per quasi tutto il mese; se aprono prima va a finire che gli ombrelloni chiudono il 31 agosto. Spiagge semideserte, meno incassi, personale in libertà con largo anticipo. Invece così la stagione risulta più piena e utile per i datori di lavoro e per i dipendenti, come sottolinea con soddisfazione Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti Toscana.
PONTONE – Potrete ancora obiettare: bisogna pensare all’istruzione dei ragazzi, la Toscana è fra le regioni dove risultano più marcati l’abbandono scolastico e le ripetenze, troppe vacanze possono guastare. Eppoi ci sono molte famiglie che aspettano a gloria di poter mandare i figlioli in classe per levarli di casa, dal cortile o, addirittura, dalla strada). Ottima obiezione, che però ha le sue brave risposte. Eccole: anche facendo suonare la campanella il 15 settembre (e non l’11) le giornate di lezione risultano regolarmente 208. E il problema dei ragazzi a casa c’è anche quest’anno: ve ne renderete conto giusto fra qualche settimana, con il pontone di Pasqua che andrà dal 18 al 28 aprile, con possibile slittamento al 4 maggio per chi salta qualche lezione. Morale? Politici e burocrati possono dare una mano all’economia reale, soprattutto in periodo di crisi. Ma guarda caso, per applicare questo elementare concetto, in Toscana, abbiamo avuto bisogno che diventasse assessore regionale il pronipote di un filosofo.
o
Silvana
…saltano tutti i ponti…credo che più di un’istituzione scolastica anticiperà comunque l’ingresso per recuperare qualche giorno di ponti festivi, come il I maggio e il 2 giugno, per non parlare del lunedì prima delle vacanze natalizie!!
Una filosofia “applicata” sarebbe stata più “razionale”