I marò italiani ancora ostaggio delle procedure dell’India

NEW DELHI – Il Tribunale speciale che si occupa del caso in cui sono coinvolti Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha rinviato l’udienza al 31 luglio. Praticamente i nostri fucilieri sono ostaggio delle autorità indiane fin dal 15 febbraio 2012, grazie anche al lassismo del governo Monti che li ha rispediti in patria dopo il permesso natalizio passato in Italia. Anche l’ipotesi più benevola, che prevedeva il rinvio del giudizio a un giorno immediatamente successivo alle elezioni indiane – previste nella tornata dal 7 aprile al 12 maggio 2014 – è così superata.

Ai militari e alle loro famiglie, ora, non resta che confidare nella pressione degli organismi internazionali e nei buoni uffici di Barack Obama, al quale il premier Renzi ha chiesto appoggio, per sottrarre i marò alla privazione di libertà alla quale sono costretti da tempo, lontani da casa e dalle famiglie. Tre governi italiani (Monti Letta e Renzi) non sono riusciti finora a venire a capo della vicenda. L’Italia, da questo punto di vista, è esposta a un giudizio poco lusinghiero da parte della platea internazionale.