Montelupo, l’Opg non chiude. Dissequestrati due padiglioni
FIRENZE – Chi vedeva nel 31 marzo l’ultimo giorno di apertura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino dovrà aspettare almeno un altro anno. Per adesso nessun trasferimento degli oltre 110 pazienti internati.
PROROGA – È di ieri sera la notizia che il Consiglio dei Ministri – su proposta del presidente Matteo Renzi e dei Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e della Giustizia, Andrea Orlando – ha approvato un decreto legge che «prevede la proroga di un anno della chiusura degli OPG prevista per il 1° aprile 2014 poiché tale termine non risulta congruo per completare definitivamente il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, soprattutto in ragione della complessità della procedura per la realizzazione delle strutture destinate ad accogliere le persone cui sono applicate le misure di sicurezza». In altre parole: volevamo chiudere, ma non ci siamo con i tempi.
DISSEQUESTRO – Non più tardi di una settimana fa era arrivato anche il decreto di dissequestro di due ali dell’istituto di Montelupo: l’Ambrogina e la Pesa. Un atto firmato direttamente dal presidente del Senato Pietro Grasso, dopo che la «Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale» aveva concluso la propria attività con la scadenza della precedente legislatura (nel 2013) e non era stata più rinnovata.
DEGRADO – Le due ali dell’edificio erano state trovate in particolare stato di degrado – durante una complessa indagine affidata al Nas di Firenze dei Carabinieri – tanto da essere poste sotto sequestro: l’Ambrogina nel luglio 2011 e la Pesa nel dicembre 2012. Attualmente i lavori di ristrutturazione risultano completati, tanto da consentire oggi il dissequestro del Senato, che è stato notificato nei giorni scorsi alla Regione Toscana e ai magistrati di sorveglianza.
«Dispiace, potevamo mettere la parola fine e invece abbiamo perso, rimandato, l’ennesima chance. Fino all’ultimo ho sperato che questa proroga non arrivasse; pertanto, capisco il rammarico che prova il Presidente delle Repubblica nel mettere la firma a un decreto del genere. Si tratta di una norma di civiltà: non è possibile dover fare ancora i conti con strutture che sono state ampiamente superate». Questo è il commento di Enzo Brogi (Pd) consigliere regionale della Toscana. «Potevamo mettere un tassello importante nella costruzione di una strada che porta al ripensamento, alla ristrutturazione, del sistema detentivo del nostro Paese. E invece, no. Oltre al sovraffollamento nelle carceri, la mancanza di personale e di manutenzione degli istituti, e gli innumerevoli problemi igienico-sanitari – oggi aggiungiamo anche lo slittamento di un anno per la chiusura degli Opg».