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Il futuro di Cuadrado è ancora incerto

Fiorentina, Cuadrado una «pantera» da 30 milioni: Udinese ko (2-1). Pagelle

Cuadrado, grande protagonista, sorride contento con Pizarro (Foto Riccardo Sanesi)
Cuadrado, grande protagonista, sorride contento con Pizarro (Foto Riccardo Sanesi)

FIRENZE – Un gatto? Di più: una pantera capace di sbucare da ogni parte, con passo felpato e artiglio pronto a colpire. Ecco Cuadrado, gran protagonista della partita: con un gol, uno scatto che ha provocato il rigore del raddoppio viola e una traversa. E anche una rovesciata in area, tanto per non farsi mancare nulla, a 3’ dalla fine. Risultato? Tre punti per la Fiorentina che allunga sull’Inter (ora indietro di cinque) e consolida il quarto posto alla fine di un match primaverile, lento ma combattuto.

Della foga agonistica dell’Udinese ne sa qualcosa il panterino Cuadrado. Colpito con violenza dai difensori avversari, letteralmente sbalestrati dalle finte e dalle movenze del colombiano, in gran giornata. E’ vero che Montella l’ha finalmente sdoganato davanti, a dialogare con la punta Matos (poi Matri) senza sacrificarlo più a fare il terzino. Ma è altrettanto vero che Cuadrado ha dimostrato, proprio ai presidenti che hanno la comproprietà del suo cartellino (Andrea Della Valle e e l’udinese Giampaolo Pozzo) che possono tranquillamente chiedere, per cederlo, 30 milioni. Incassandone cioè 15 a testa. Molte squadre lo vogliono, fra le grandi d’Europa. Difficile, quindi, che possa restare a Firenze. Per la Fiorentina si tratta di un tesoro. Col ricavato di Cuadrado potrà essere fatta la prossima campagna acquisti: come sucvcesse con Jovetic nell’estate 2013. I tre punti conquistati con l’Udinese? Meritati. Anche se col batticuore finale, dopo che l’Udinese è riuscita a dimezzare lo svantaggio con un gol più fortunato che cercato. E ora occhio alle prossime partite: trasferta a Verona, poi la Roma in casa (vigilia di Pasqua) prima della finale di Coppa Italia (3 maggio). Avanti tutta.

007 – Si comincia sotto un sole velato ma già caldo. Montella conferma l’anticipazione di FirenzePost: Matos al centro dell’attacco, con Matri in panchina. Con l’augurio che si possa ricaricare. Nell’Udinese mancano giocatori importanti: sopra tutti il bomber Di Natale, ma anche l’assenza di Pinzi, uomo di grande esperienza, potrebbe farsi sentire. Pronti, via. La Fiorentina attacca con Matos. Subito brutalizzato da Bubnjic che merita almeno il giallo. Ma l’arbitro non concede nemmeno la punizione. Si comincia bene! Sul rovesciamento di fronte, Pereyra viene murato da un Diakite che sembra in palla. Ilicic perde poi un pallone che mette in azione Muriel, osservato speciale perché, chissà, potrebbe rientrare nella laboriosissima trattativa legata al destino di Cuadrado, in comproprietà fra Fiorentina e Udinese, ma richiestissimo all’estero, Bayern di Monaco in prima fila. Non a caso, in tribuna c’è uno 007 di Guardiola, incaricato di fare un rapporto minuzioso sul giocatore colombiano. Rapporto che potrebbe invogliare i dirigenti bavaresi a proporre un assegno da 30 milioni (o più) da dividere a metà fra i Della Valle e il patron friulano Pozzo. Ma Muriel, colombiano come Cuadrado ma piuttosto in carne e sgraziato, non pare un fulmine da area di rigore. Meglio Matos, che però non ha fortuna (13’) quando gira di testa in porta un bellissimo cross di Tomovic. Il portierino Scuffet, ben piazzato, può respingere. Così come al 19’, quando Pizarro libera Cuadrado che, di tacco, libera Aquilani al tiro: pallone deviato con Scuffet fuori porta, Cuadrado prova ad arrivarc. Invano. Comunque azione pregevole. Però il gol è vicino.

CUADRADO – Al 25’ è proprio Cuadrado, super oseervato speciale, a far breccia. Si libera bene a tre quarti di campo, fa sdue passi e, da 27-28 metri, lascia partire un tiro non irresistibile, ma che diventa micidiale per il portiwerino Scuffet a causa della deviazione di Danilo. Sesto gol per Cuadrado, secondo marcatore viola, in questo campiona, dietro Pepito Rossi, seduto in tribuna, che esulta e promette di mettercela tutta per essere pronto, il 3 maggio, a sfidare il Napoli nella finale di Coppa Italia. La Fiorentina insiste: Scuffet, un po’ disorientato, riesce a respingere di pugno proprio sulla testa di Cuadrado: che è sempre lì, pronto a colpire, come un panterino in agguato.

MATOS – Il secondo tempo si apre col brivido: azione bianconera e pallone che rimbalza davanti alla riga della porta della Fiorentina, ma Fernandes Bruno non ci arriva. Reagisce la Fiorentina con Cuadrado: gran botta da venti metri e Scuffet respinge coi pugni. Però i difensori bianconeri non ci stanno a farsi ridicolizzare da Cuadrado. E lo puniscono con una gran botta al fianco. Tanto l’arbitro non vede. Al 7’ è Matos che sfiora il gol, è il suo spunto più insidioso. Merita la sufficienza. Poi farà la staffetta con Matri. Il tiro sfiora il palo sinistro del portiere friulano. Che più tardi (13’) deve uscire di piede sul solito Cuadrado lanciato a rete. Ma è Neto che diventa protagonista (17’) quando respinge su Muriel che però non doveva arrivare lì con il pallone. Il problema? L’arbitro: che prima lascia che Lazzari calpesti Pizarro, poi fischia tardi quando entra in azione Muriel, in netto fuorigioco. Solo allora, forse consapevole della figura che sta facendo, Celi fischia. E ammonisce Muriel che si giustifica: ha tirato perché giura di non aver sentito il fischio. Arrivato, in effetti, con molto ritardo.

RIGORE -Cuadrado, nel frattempo, dov’è finito? Là davanti (21’) a battere una punizione che sibila accanto all’incrocio dei pali di Scuffet. Che al 26’ è battuto per la seconda volta da un rigore perfetto di Gonzalo. Concesso, provate a indovinare, per un fallo in area sullo sgusciante Cuadrado. Buttato giù da Danilo. Rigore giusto? La spinta c’è. Forse non manca un eccesso di generosità da parte dell’arbitro. Ma non è uno scandalo. La massima punizione ci sta. Gonzalo è preciso: due a zero. Però nel giro di dieci minuti il risultato cambia. Fernandes Bruno, lasciato quasi solo a destra, fuori area, fa partire un tiro cross che, incredibile, s’infila fra palo e portiere. Con Neto fermo. A sua discolpa, forse, c’è una deviazione di Pasqual. In ogni caso, Fiorentina che si complica la vita. Cuadrado, sempre lui, potrebbe ridare la tranquillità ai viola, ma stavolta il suo tiro sbatte sulla traversa. Poi il finale: da batticuore, ma lieto.

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Sandro Bennucci

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