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I tifosi della Fiorentina

Fiorentina: fa festa la Roma (0-1), ma restano due «rigorosi» dubbi. Pagelle

Fiorentina vs Roma - Serie A TIM 2013/2014FIRENZE – C’è chi si consola così: abbiamo fatto un dispetto alla Juve, permettendo alla Roma di tornare a meno otto. Ma è autolesionismo puro. Perché la Fiorentina ora sente il fiato dell’Inter sul collo, a meno due, rischia seriamente il quarto posto. Con la prospettiva, non comoda, di giocare sabato prossimo in casa di un Bologna disperato, senza Pasqual, ammonito e quindi squalificato. Brutta sconfitta quella di stasera, la quinta della stagione in casa. Si può recriminare su due rigori non concessi? In parte sì. Rigore per quel pallone respinto col braccio da Totti in area nel finale del primo tempo? Mazzoleni è famoso per non concedere rigori alla Fiorentina contro la Roma. L’anno scorso il “manesco” fu De Rossi. Stavolta è toccato dare al capitano, poco mobile ma espertissimo e furbo. Il secondo presunto rigore nel convulso finale di partita. Mano di Pjanic. Matri è furibondo. I giallorossi replicano che c’è stato un tocco di spalla. E Mazzoleni? Affaccendato a rimproverare i viola, minacciando ammonizione ed espulsioni in caso di proteste troppo vivaci. Si rischia un’altra Parma, un altro dopopartita alla Gervasoni…

Finisce con le campane di Pasqua sciolte a festa per la Roma. Nemmeno del tutto immeritate. E per onor di verità bisogna sottolineare che la Fiorentina deve imputare questa sconfitta soprattutto alla sua scarsissima capacità di penetrazione. L’augurio? Di avere buone notizie in settimana: cioè che Montella possa far allenare Mario Gomez e Pepito Rossi con gli altri. Per averli nella finale di Coppa Italia, il 3 maggio, contro il Napoli. Pronostici? Difficili: si dice che Pepito abbia più probabilità di Mario. Almeno uno è indispensabile. Perché Matri e Matos non bucano e i centrocampisti fanno fatica doppia: devono impostare e andare al tiro. Cuadrado riesce meglio degli altri ma spesso si scarta da solo, perdendo preziose occasioni.

La Roma gioca bene, è cinica, attenta. Segna Nainggolan ben imbeccato da Ljajic, poi contiene la Fiorentina cercando di farsi pericolosa in ripartenza. Totti corre poco, ma sfrutta quel che gli capita, comprese le respinte di braccio in area. Però conta anche su un signor centrocampo (Pjanic, De Rossi, Nainggolan) e una difesa ferrea (Castan sopra tutti) e su un attacco pericoloso nonostante la lunga assenza di Destro. Nella Fiorentina risplendono Pizarro, Borja Valero e Cuadrado, nonostante l’abitudine a complicarsi la vita da solo. Benino la difesa, tranne l’ingenuità di Tomovic su Nainggolan, che è costata cara: cioè il gol decisivo della Roma.

FUMOGENI – La serata è da giubbotto foderato ma, per fortuna, è smesso di piovere. Si tratta di un sabato santo speciale , animato dalla sfida fra bellissime del campionato, Fiorentina e Roma, quando tutte le altre squadre sono già in libera uscita e i giocatori a fare Pasqua in famiglia. Ma i riflettori sono accesissimi su questa partita. Alla quale non mancano osservatori interessati. In tribuna, con Andrea Della Valle e i grandi viola in attesa di rientrare, Pepito Rossi e Mario Gomez, siede anche Luciano Spalletti, forse alla ricerca di una panchina per la prossima stagione. Il suo problema? Chiede sei milioni e mezzo di euro all’anno. Troppi per le società italiane. Si comincia sotto un fitto lancio di fumogeni dal formaggino dove sono i tifosi giallorossi. Che per l’occasione è stato allargato: mezza forma di grana per accogliere oltre tremila persone fasciate di giallorosso. Bordate di fischi anche per l’arbitro Mazzoleni: lo stesso della partita di un anno fa, che negò un rigore netto (mano di De Rossi in area) alla Fiorentina.

LJAJIC – Fischi per Ljajic (che Montella riprenderebbe subito) e per Gervinho, l’anti-Cuadrado, che (8’) viene liberato proprio dall’ex Adem davanti a Neto: ha la porta spalancata ma colpisce male, un piattone che finisce di un metro a lato della porta viola. La replica della Fiorentina è affidata (11’) a un tiro centrale di Borja, parato facilmente da De Sanctis. La Roma fa girare la palla, verticalizza bene. I viola si affidano alla regìa di Pizarro e a Cuadrado, che tuttavia finisce per sprecare quel che costruisce. Più concreto Ljajic (25’) che manovra benissimo a tre quarti servendo un assist (il settimo per lui) al bacio per Nainggolan che allunga la gamba bruciando Tomovic e anticipando Neto: gol. Roma in vantaggio. E diciamo che non è uno scandalo.

MAZZOLENI – La Fiorentina pesa poco davanti e la Roma si chiude con dieci uomini asserragliati nella tre quarti a chiudere ogni varco e agili nelle ripartenze. Però Cuadrado continua a guizzare in mezzo agli avversari. Guadagna una punizione (31’) che Ilicic manda di poco oltre la traversa. L’antefatto? Totti, astutamente, aveva spostato il pallone di quattro metri, facilitando la sua barriera. E Mazzoleni non se n’era accorto. Così come (41’) non vede un gomito di Totti su punizione di Tomovic. Rigore? Forse no, Totti si gira di schiena, tenendo il gomito aderente al corpo ma l’avambraccio allargato. I viola protestano, Pasqual insiste . Nulla da fare. Del resto, che volete, Mazzoleni a Firenze, quando gioca la Roma, è poco… rigoroso. E francamente la sua direzione è lacunosa e imprecisa. Più tardi, nella ripresa, interromperà con i piedi un’azione viola facendo ripartire la Roma. Involontariamente, certo. Ma dai…

STAFFET­­­TA – Il secondo tempo si apre con la staffetta: esce Matos, del tutto insufficiente, ed entra Matri. Ljaijc impegna subito Neto in una bella deviazione. La Fiorentina manovra, ma il problema è sempre là davanti: non sfonda. E’ vero che la Roma ha la miglior difesa del campionato, ma è altrettanto vero che Matri è un fantasma e Ilicic, impiegato da trequartista, è disastroso in fase d’appoggio. Anzi, non azzecca un passaggio nemmeno per sbaglio. Tant’è che quando viene sostituito da Joaquin (27’) viene salutato dai tifosi viola con una bordata di fischi. La Fiorentina ci prova fino in fondo, caparbiamente, pressando la Roma per tutti i quattro minuti di recupero. Proprio in fondo c’è la presunta mano di Pjanic. Molto presunta, a quanto pare. In ogni caso Mazzoleni non ci pensa proprio a concedere un rigore alla Fiorentina contro la Roma.

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Sandro Bennucci

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