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Alberto Sergio Aleotti

Menarini in lutto: addio al patron Alberto Aleotti

Alberto Sergio Aleotti
Alberto Sergio Aleotti

FIRENZE – È morto oggi a 91 anni Alberto Sergio Aleotti, patron della Menarini, il gruppo farmaceutico multinazionale con sede a Firenze. La notizia della scomparsa, avvenuta a Firenze, è stata data dai figli, Lucia e Alberto Giovanni ai quali da qualche anno aveva lasciato la guida del Gruppo, attuali presidente e vice presidente.

Nato a Quattro Castella di Reggio Emilia il 4 marzo 1923, nel 1964 era entrato in Menarini come direttore generale. Aleotti ha trasformato una piccola azienda italiana di poche centinaia di dipendenti in una multinazionale, che nell’arco di 50 anni, conta ora oltre 16.000 dipendenti, e una presenza in oltre 100 paesi al mondo. Subito dopo il diploma in ragioneria, Sergio Alberto Aleotti entrò nell’azienda municipalizzata «Farmacie Comunali Riunite» di Reggio Emilia, laureandosi a 23 anni in Economia e Commercio. Grazie a quest’esperienza venne chiamato in numerose città per avviare il servizio delle farmacie comunali. In questa veste conobbe Giorgio La Pira che lo volle a Firenze.

Nel 1964 Mario Menarini gli chiese di assumere la Direzione generale della propria azienda della quale Aleotti, nel corso degli anni, arrivò a prenderne la guida. Nel 1978 arrivò alla presidenza della Farmindustria, ricevendo dall’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, la nomina a Cavaliere del Lavoro. Nel 1986 venne chiamato alla vicepresidenza della Associazione europea dell’Industria Farmaceutica, la «Efpia», e fino al 1990 ne fu presidente, e poi vicepresidente, prima di guidarla dal ’92 al ’94, della Federazione mondiale delle Industrie Farmaceutiche, la “Ifpma”.

Nel settembre 2011 annunciò in una lettera ai dipendenti di lasciare la guida operativa del Gruppo per motivi di salute. Gli subentrò come vice presidente la figlia Lucia.

Non sono mancate anche vicende giudiziarie nelle quali il suo nome è rimasto coinvolto. Nel 1994 fu accusato di corruzione (ottenendo poi il patteggiamento) nei confronti del direttore generale del Servizio Farmaceutico Nazionale per favorire le pratiche di commercializzazione di prodotti Menarini. Nel 2010 la Procura di Firenze fece sequestrare denaro e beni per oltre 1 miliardo di euro di proprietà della casa farmaceutica nell’ambito di un’inchiesta sui vertici dell’azienda finalizzata ad accertare i reati di associazione a delinquere, riciclaggio, truffa aggravata e violazioni fiscali relative al quinquennio 2004 – 2009. Il Tribunale del riesame di Firenze nel 2011 ridusse però il sequestro a 84,7 milioni di euro. Nuovo sequestro preventivo di ulteriore 1,1 miliardo di euro nel novembre 2011 a carico di Sergio Aleotti nell’ambito di un’indagine condotta dai Carabinieri del Nas di Firenze su presunti reati di truffa e riciclaggio.

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