La Grosseto-Fano sarà a pedaggio: una tassa da pagare per generazioni
Per cinquant’anni, cioè dall’alba degli anni Sessanta, quando s’inaugurava l’Autosole, simbolo del boom, governanti e amministratori hanno continuato a promettere il gran regalo agli automobilisti e ai camionisti: la superstrada gratis dei Due Mari, la Grosseto-Fano. Capace di attraversare tre regioni (Toscana, Umbria e Marche) e di collegare Tirreno e Adriatico senza costringere chi deve attraversare l’Italia centrale a passare da Roma o da Bologna o a scalare il Col Fiorito.
Ma improvvisamente, dopo decenni di «stop and go», ossia di tratte e lotti pensati mai mai realizzati, ecco la notizia che fa stropicciare gli occhi: al ministero delle infrastrutture hanno firmato la nascita, che avverrà entro giugno, di Centralia, società partecipata da Anas (con il 55%) e, appunto, dalle Regioni Toscana, Umbria, Marche (con il 45%). Obiettivo? Completare la Grosseto-Fano ma non attraverso finanziamenti statali o comunitari, visto che si parla di «land bridge», ossia un ponte di terra per collegare la Spagna con i Balcani, cioè i porti di Barcellona e Valencia, Livorno e Ancona, Ploce e Bar. No, la scelta è quella di procedere con un project financing, un progetto finanziato da privati, che dovranno poi essere rimborsati. Come? Naturalmente con l’installazione di caselli per riscuotere il pedaggio. Eccoci al punto: si dice di non voler mettere nuove tasse, ma si seminano balzelli su tutto. Comprese su quelle opere pubbliche iscritte da mezzo secolo nelle leggi finanziarie e nei piani di sviluppo che s’intendevano a carico della fiscalità generale. Cioè attraverso tasse da usare bene e non per alimentare una spesa pubblica fuori controllo, fatta soprattutto di sprechi e prebende poco giustificabili.
Nelle province di Grosseto e di Arezzo, e in Umbria, sono stati organizzati centinaia di dibattiti, meeting, tavole rotonde con la partecipazioni di tutti (ma proprio tutti) gli esponenti politici. Pronti a giurare che la Due Mari era la priorità assoluta e che non si sarebbe fatto niente prima di quella. Appunto. Ora il governatore della Toscana, Enrico Rossi, altro aficionado della Grosseto-Fano, dice che la scelta di costituire “Centralia”, e del conseguente project financing, è il male minore. Anzi: è l’unico modo per far sì che si possa realizzare la gara d’appalto entro l’anno e di aprire i cantieri nel 2015. Con un investimento previsto di circa 3 miliardi. Che rimborseranno, con gli interessi, tutti coloro che vorranno passare di lì.
Ma non c’è da stupirsi. Prima saranno annunciati ufficialmente anche i caselli sulla Firenze-Pisa-Livorno (dove oggi 44 bambini hanno rischiato la vita in un bus in fiamme) e sulla Firenze-Siena, l’Autopalio, di ci si è parla da due o tre anni. Si dirà: è il segno dei tempi. Sì, il segno di tempi in cui si restituiscono 80 euro al mese (a pochi e non si sa per quanto tempo…), si fa finta di non aumentare le tasse, ma poi si trova il modo di mettere sulle spalle delle generazioni presenti e future un altro debito da vari miliardi di euro. Fingendo di mantenere una promessa fatta cinquant’anni fa.
massimo
ottimo articolo bennucci -complimenti in poche righe condensate verità inoppugnabili e soprattutto bipartisan a dimostrazione di quanto poco contino i ns politici sia regionali che nazionali ,se si pensa che il lotto 9
( circa 11 km) nel tratto Siena- Grosseto è in attesa del finanziamento
dal 2008 . A questo punto il pedaggio è il male minore , ma le caratteristiche devono essere autostradali in tutti i sensi,come dovranno esserlo per la Fi-pi-LI e per l’Autopalio.
Sperando ovviamente che le ditte che dovranno fare i lavori siano
come la STRABAG che attualmente opera sulla Grosseto_Siena
al Ponte di Petriolo e alla Galleria di Casal di Pari altrimenti ci vuole un’altra generazione per vedere finita in parte questa arteria.