Da Cassino a Mostar e Bagdad: come difendere i capolavori dalle bombe
FIRENZE – Come proteggere le opere d’arte ed i patrimoni culturali durante i conflitti armati? A 60 anni dalla convenzione dell’Aja su questo delicato tema di politica internazionale e sull’effettiva applicazione delle norme in essa contenute, si svolge un convegno a Firenze promosso dalla Sezione Toscana della Società Italiana per la protezione dei Beni Culturali e dal Comitato Provinciale e Locale della Croce Rossa Italiana di Firenze.
Un appuntamento che si terrà sabato 17 maggio, ore 10, presso la sede della Cri sul lungarno Soderini 11 a Firenze.
L’umanità è riuscita a preservare il proprio patrimonio culturale dalla distruzione degli uomini che si combattono per delle idee politiche, religiose o di razza o per mere questioni economiche? Nella nostra memoria ritornano le scene della distruzione del Ponte di Mostar, della Biblioteca di Sarajevo, dei budda afgani, della razzia al museo di Bagdad. La distruzione dell’Abbazia di Montecassino nell’ultima guerra mondiale fu uno degli episodi che spinsero a formulare delle proposte che portarono alla Convenzione dell’Aja.
Il nostro impegno come società moderna deve essere quello di diffondere queste norme tra le giovani generazioni affinché si comprenda l’importanza della protezione, conservazione e tutela di un patrimonio che appartiene a noi tutti e ci rappresenta.
I lavori saranno aperti dai Presidenti del Comitato Provinciale e Locale C.R.I. di Firenze nonché dal Presidente della Sezione Toscana della Sipbc. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi di Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, Cristina Acidini Soprintendente per il Polo Museale di Firenze e del Capitano Lanfranco Disibio, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze. I lavori saranno moderati da Sandro Bennucci, direttore di Firenze Post.
Il convegno, che viene organizzato nel 10° anniversario della fondazione della sezione Toscana della Sipbc-Onlus, si svolge nella sala intitolata al Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Pietro Verri, già presidente della C.R.I. di Firenze, per il suo impegno nello studio, applicazione e diffusione del diritto internazionale umanitario, facendolo diventare materia di istruzione negli ambienti militari e civili che si occupano di rapporti fra stati.
