Pista di Peretola, Riggio: «L’Enac non tifa per nessuno: agirà nell’interesse nazionale»
FIRENZE – «Sull’allungamento della pista di Peretola, l’Enac deciderà autonomamente e seguendo un solo obiettivo: l’interesse del Paese, visto che gli scali di Firenze e Pisa, rigorosamente insieme, figurano nel piano nazionale degli aeroporti».
Con questa dichiarazione a FirenzePost, Vito Riggio, presidente dell’ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), chiude la polemica divampata dopo la decisione di Enrico Rossi, governatore della Toscana, di vendere le azioni delle società che gestiscono i due aeroporti in mano alla Regione. Decisione che ha spaccato il Pd e, parzialmente, la maggioranza che sostiene la giunta dello stesso Rossi. Pesantissima la polemica di Pisa, portata avanti dal sindaco, Marco Filippeschi. Contrario al fatto che la Regione venda le sue quote del Galilei al gruppo di Eurnekian, ma soprattutto timoroso che l’arrivo del privato possa dare il via libera all’ampliamento di Peretola, mettendo lo scalo di Firenze in condizione di scavalcare Pisa. E a quanto pare non è servita, come rassicurazione per Filippeschi, la garanzia fornita dal gruppo di Eurnekian: ossia l’affermazione che sarà Gina Giani, ad dell’aeroporto pisano, ad assumere l’incarico di amministratore della futura holding aeroportuale toscana, cioè quella che metterà insieme Peretola e il Galilei.
Per questo Vito Riggio ribadisce: «E’ ovvio che non voglio entrare, e non entro, nelle polemiche locali: mi preme soltanto sottolineare il fatto che sono in gioco interessi nazionali. Nel piano degli aeroporti redatto dal ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, Firenze e Pisa figurano come un tutt’uno. Logico che debba nascere una holding per gestirli. Ed è altrettanto logico che si mettano nelle condizioni di avere un volume di traffico in linea con le attese: che no potrà essere complessivamente inferiore a 11-12 milioni di passeggeri l’anno».