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Con Matri Montella ritrova il sorriso

Fiorentina, Montella: «Voglio restare qui e cresceremo »

Vincenzo Montella assicura di non essere nel mirino della Juve
Vincenzo Montella assicura di non essere nel mirino della Juve

FIRENZE. Nonostante il rumore degli ultimi giorni, Vincenzo Montella dice di non avere intenzione di andarsene dalla Fiorentina. Lo ha confermato a Montecatini Terme ritirando il riconoscimento come miglior allenatore italiano alla 32esima edizione del Premio Maestrelli.

RESTARE.Alla domanda se sarà ancora il tecnico viola, Montella, ha risposto in modo eloquente: «Fino a prova contraria, sì». Che è un passo avanti rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi. Anche se l’allenatore precisa che ancora non c’è stato il confronto sulle sue richieste (una squadra più forte) con la società.

JUVENTUS. «Sono stato corretto nel parlare del futuro, adesso aspettiamo e vediamo cosa si può fare. Se uno è onesto nei modi e nei comportamenti – ha spiegato – non credo sia antipatico, tutt’altro. Mi dispiace che i tifosi siano preoccupati ma lo sono anch’io. Lasciamo però perdere il presunto interesse della Juve, perché ad ora non è così. Comunque ho parlato anche troppo, sugli stessi concetti, è ovvio che si deve discutere per provare a migliorare la società».

MIGLIORARE. Stando alle sue parole, il tecnico di origine napoletana ha comunque bisogno di migliorare lui stesso. «Devo crescre in tutto, sono giovanissimo. Le esperienze sono più importanti delle conoscenze. Errori ne ho commessi e ne commetterò, l’importante è avere la voglia di non fermarsi».

CAMPIONATO. Quest’anno, ad esempio, Montella dice di avere capito molte cose. «Ho imparato che l’equilibrio è più importante dell’estetica. Sono molto contento per il quarto posto, abbiamo portato in fondo un campionato molto faticosa, la squadra ha fatto anche più delle sue possibilità. Purtroppo chi arriva quarto non può andare in Champions ma i tifosi e la proprietà sono contenti, hanno dimostrato grande vicinanza dopo il ko in Coppa Italia».

GOMEZ. Ovviamente tutto poteva essere molto più roseo se ci fossero stati sempre Rossi e Gomez, ma il tecnico dribbla l’argomento. «E’ stato difficile, è stato un peccato non averli insieme, li abbiamo sognati per un’estate intera. Sulla carta avremmo potuto avere più punti in classifica con loro due, ma magari la posizione in campionato era la stessa. Adesso li avremo riposati per il prossimo anno».

ROSSI. Anche se la speranza di tutti è che Pepito si stanchi al Mondiale: c’è grande attesa per le pre-convocazioni (30 nomi) di Cesare Prandelli attese per domani. «Non mi chiedete se lo porterei: non mi voglio sostituire al ct. Il mondiale è un torneo breve e devono essere scelti i giocatori che stanno bene fisicamente», commenta Montella.

CORI. Intanto, nonostante l’ad viola Sandro Mencucci avesse richiesto l’intervento della Procura Federale («sono stati più gravi di quelli sarcastici sul Vesuvio dei nostri tifosi a Roma per cui c’è stata la squalifica con sospensiva della Fiesole»), il giudice sportivo non ha sanzionato in alcun modo i cori offensivi contro Giuseppe Rossi cantati ieri dai tifosi del Livorno.


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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