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Sanità, taglio alle «chiesine» Estav: non si toccano le «cattedrali» Asl

SanitàFIRENZE– Addio agli Estav, i tre centri d’acquisto di beni e servizi per la sanità toscana. Ne resterà uno solo: si chiamerà Estar. In termini concreti saranno risparmiati gli stipendi di due direttori generali, di due direttori amministrativi, di due collegi revisori. Il consiglio regionale, non senza molti mal di pancia nel Pd, ha deciso l’accorpamento. L’istituzione del centro unico (che gestisce una bella fetta dei sei miliardi e mezzo l’anno della spesa sanitaria toscana) avverrà dal 1° ottobre 2014. L’entrata a regime avverrà da gennaio del 2015.

PD -Morale? Un passettino avanti per spendere meno soldi pubblici. Ma ancora poco. Troppo poco. Servirebbe, per esempio, una

L'assessore Luigi Marroni
L’assessore Luigi Marroni

decisa potatura delle Asl e delle altre aziende sanitarie (ben 18 in Toscana, con i loro alti costi di gestione), ma il Pd, che non è riuscito a gestire nemmeno la riduzione delle centrali del 118, non ci vuole nemmeno pensare. Allora una domanda: Dario Parrini, segretario regionale del partito, conta così poco da non riuscire a imporre, nella Toscana del premier, quello che pare essere il principio guida di Renzi, cioè il taglio di poltrone e prebende a vantaggio dell’assistenza?

MARRONI -In ogni caso, si fa il taglietto degli Estav mentre il governo della sanità continua ad andare avanti vivacchiando: è sempre in graticola Luigi Marroni, l’assessore, che potrebbe anche lasciare se – come sembrava qualche settimana fa – gli offrissero un incarico nazionale importante. Stefania Saccardi, vicepresidente della giunta, voluta da Renzi in Regione, sarebbe la candidata alla successione. Ma tutto è lento, farraginoso, secondo una liturgia politica d’altri tempi (e di altre capacità di spesa).

Stefano Mugnai (Forza Italia)
Stefano Mugnai

Marco Remaschi (Pd), presidente della commissione sanità, ha auspicato in Aula un forte legame fra chi sarà il nuovo direttore generale Estar e i direttori delle Asl. Per cercare di risparmiare il più possibile sugli acquisti. Sulla stessa lunghezza d’onda il vice-presidente della commissione, Stefano Mugnai (Forza Italia: “Avere un’unica centrale d’acquisto non è solo un messaggio di taglio di alcune poltrone e degli apparati che riescono a dare un messaggio di maggiore snellezza. E’ del tutto evidente che per lo stesso appalto nelle tre Estav ci sono stati risultati diversi in base a come veniva scritto il bando di concorso”. Mugnai si augura che la legge appena approvata non resti “l’unica opera d’ingegneria istituzionale”. Risoluto anche il capogruppo regionale Udc, Giuseppe Del Carlo: “Va rivisto il numero delle Asl e delle aziende ospedaliere”.

TICKET – Resta il problema di fondo: si tagliano i piccoli ospedali e si sforbiciano servizi essenziali in tutte le province, ma non si toccano le Asl con i loro solidi (e costosi) apparati. E nessuno, nemmeno il governatore, Enrico Rossi, parla di ridurre i ticket sulle analisi e sui farmaci, che tanto pesano nei bilanci familiari. Soprattutto su quelli dei pensionati, esclusi anche dal piccolo beneficio degli 80 euro.


Sandro Bennucci

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