Camorra in Toscana, nove arresti tra gli affiliati al clan dei Casalesi
FIRENZE – Operazione anticamorra tra Campania e Toscana. All’alba di stamani sono state arrestate complessivamente 17 persone riconducibili ai gruppi Schiavone, Iovine e Russo del clan dei Casalesi.
In Toscana, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono state arrestate e condotte in carcere a Sollicciano quattro persone: Franco Galante, Danilo Argiolas, Guerino Della Santa e l’ucraina Myroslava Prytula. Gli agenti della sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile, diretta da vice questore aggiunto Alfonso Di Martino, li ha prelevati all’alba nelle loro abitazioni in provincia di Pisa, Lucca e Carrara. Notificati ordinanze di custodia cautelare anche ad altre 5 persone, già in carcere per precedenti reati: Salvatore Mundo, Mariagrazia Lucariello, Maurizio Di Puorto, Francesco Dimarco, Arturo Storico.
Molteplici le accuse: dalle estorsioni a danno di imprenditori edili, all’approvvigionamento illegale di armi, al traffico di stupefacenti. È stata dettagliatamente ricostruita l’attività estorsiva condotta dal clan camorrista, inizialmente gestita da emissari del clan casalese della famiglia Iovine, e successivamente portata avanti dai referenti toscani dell’organizzazione criminale riconducibile alla famiglia Russo, indicati in modo sarcastico dagli imprenditori vessati come «la Russia e la Germania».
Durante le indagini, sono stati inoltre raccolti una serie di gravi indizi di colpevolezza sul conto di alcuni indagati in relazione alla rapina avvenuta a Pontedera il 18 giugno 2012, a danno di un furgone della Securpol e al tentato omicidio di un involontario testimone del fatto, che i rapinatori pensavano si fosse messo ad inseguirli.
Nella stessa indagine stamani sono scattate le manette anche per due appartenenti alla Polizia di Stato in servizio a Roma. Si tratta del sovrintendente capo Cosimo Campagna e del sovrintendente capo Franco Caputo, fermati dai loro colleghi e messi agli arresti domiciliari.
Il primo presta servizio alla Camera dei Deputati, il secondo è distaccato presso la Presidenza del Consiglio, con mansioni amministrative presso l’infermeria dell’Ispettorato di polizia di Palazzo Chigi, come ha precisato stamani nella conferenza stampa il questore di Firenze Raffaele Micillo. Sono accusati di aver rivelato a persone affiliate ai clan camorristici informazioni riservate, ottenute da un’illecita consultazione della banca dati della Polizia, su precedenti penali e attività investigative in atto a carico di determinati soggetti.