Forestale: controlli a tappeto, anche in Toscana rischio agromafia
FIRENZE – Un taglio del nastro nel segno di una lotta sempre più decisa salvaguardia del patrimonio boschivo e e di una accresciuta tutela ambientale in Toscana, la regione col maggior numero di boschi in Italia. Con questo spirito è stata inaugurata oggi, venerdì 16 maggio, a Firenze, la nuova sede del Comando Regionale della Toscana del Corpo Forestale dello Stato. È ospitato aVilla La Favorita, in piazza Edison ai piedi della collina di Fiesole. Una sede prestigiosa immersa nel verde.C’erano il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, accolto dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dal capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone e dal comandante regionale Donato Monaco. Quest’ultimo a fine maggio lascerà l’incarico dopo due anni per assumere il comando regionale del Lazio. Gli subentrerà dal 3 giugno il dottor Giuseppe Vadalà, attuale direttore della divisione di sicurezza agroalimentare e agro ambientale del Corpo a Roma.
REGIONE – Nell’occasione è stato sottoscritto il rinnovo della convenzione tra Regione Toscana e Corpo forestale dello Stato per il triennio 2014-2016 in materia forestale, lotta agli incendi boschivi ed educazione ambientale. Momento significativo è stata la consegna, da parte del presidente Rossi, della medaglia d’oro «Pegaso» della Regione Toscana al Comando regionale della Forestale: è la massima onorificenza regionale per sottolineare la trentennale collaborazione tra le due Amministrazioni impegnate in difesa dell’ambiente, dei boschi e della sicurezza dei cittadini.
MINISTRO – «Voglio ringraziare le donne gli uomini del corpo forestale dello Stato – ha detto il ministro – per la loro azione di contrasto alle agromafie, per la tutela ambientale e del territorio che capillarmente viene svolta ogni giorno in tutto il paese. L’accordo con la Regione Toscana sottolinea l’importanza di questo impegno, in particolare per la salvaguardia del patrimonio boschivo per l’educazione dei nostri ragazzi ai valori della legalità e del rispetto dell’ambiente».
OPERAZIONI – Il comandante Monaco ha illustrato i dati dell’attività operativa del 2013 in Toscana, dove operano circa 800 forestali su 120 unità operative. Su un totale accertato di 919 reati penali, ci sono stai 6 arresti e 930 denunce. Multe per oltre 3 milioni di euro sono state notificate a seguito di 3.746 illeciti amministrativi riscontrati, con 260 sequestri. I Forestali hanno portato a termine più di 51.592 verifiche per la tutela della fauna, la lotta agli incedi boschivi, il contrasto all’inquinamento e alla tutela del patrimonio ambientale, ma anche in azioni di prevenzione e repressione degli illeciti in materia di rifiuti.
INCENDI – Nella lotta incendi boschivi gli uomini della Forestale non effettuano soltanto controlli preventivi e interventi di soccorso, ma stanno repertando, anno dopo anno, tutti i punti di innesco dei roghi dolosi, per migliorare le tecniche di indagine. I controlli portati a termine nel 2013 sono stati 1.229, con sanzioni per 116 persone, per un importo totale di 27.287 Euro. Nel 2013 sono state inoltrate 40 notizie di reato alla magistratura, di cui 11 per incendio doloso e 29 per incendio colposo. In totale nel 2013 hanno operato sul territorio regionale 11.021 pattuglie antincendio, 4.713 delle quali provviste di personale abilitato alla direzione delle operazioni di spegnimento (Dos). Quest’ultima figura ha operato direttamente sugli eventi in 26 occasioni, svolgendo 387 turni di reperibilità. I Nuclei Operativi Speciali (Nos) della Forestale hanno svolto 539 servizi.
ACCADEMIA – Tra gli ospiti alla cerimonia anche il professor Orazio Ciancio, presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali. Nel suo intervento ha voluto ricordare anche Don Luigi Sturzo, che al primo congresso dell’Accademia affermava come «la politica forestale non sia popolare in Italia, perché più o meno tutti si è avvelenati di demagogia. Qualsiasi politica che per affermarsi deve contare su successi effimeri, non considera utile la foresta che come declamazione nei convegni per gli immediati applausi; perché gli effetti politici delle sistemazioni forestali non si vedono che a distanza molto lontana, quando nessuno, o quasi, si ricorderà di quei ministri o di quei parlamentari che ne furono i promotori. E oggi, invece, ci si accontenta con i cantieri di lavoro, la cui utilità è al di fuori della tecnica e della economia forestale».