Fiorentina, Pepito va in Nazionale con 16 gol. Cerci sbaglia il rigore, il Toro piange: 2-2. Pagelle
FIRENZE – Finisce fra le lacrime: del Toro che vede sfumare l’occasione di andare in Europa con il rigore che Cerci si fa parare da Rosati al 93’. Il vice di Neto eroe per un giorno. Ma finisce anche con il rammarico del Franchi, che grida Toro, Toro. Possibile? Sì, perché il pareggio spalanca le porte dell’Europa al Parma, squadra non amata anche per la vicenda con l’arbitro Gwervasoni che costò la lunga squalifica a Borja Valero. Però I tifosi viola temevano che potesse andare in Euroleague il Milan, al quale non hanno ancora perdonato lo schiaffo di Siena, dell’ultima giornata del campionato scorso, che escluse i viola dalla Champions. Così va il calcio. Se sbagli un rigore al 93’ non vinci. Alessio Cerci, ex viola, che non ha trovato ostilità all’ombra della Maratona, dovrà mordersi le mani tutta l’estate, per non essere riuscito a mettere in rete quel pallone che avrebbe potuto dare l’Europa al Torino nel giorno in cui la Juve ha festeggiato il terzo scudetto con 102 punti!
Fiorentina pronta al biscotto? Ma no, ha giocato la sua partita, ha segnato due gol. Ha festeggiato il sedicesimo gol di Pepito Rossi che andrà felicemente al raduno azzurro con un bottino invidiabile per uno che ha giocato solo mezzo campionato. Partita anomala? Un po’ sì: quando non hai stimoli non riesci a mordere. E ormai la Fiorentina la sua stagione l’aveva coronata con un quarto posto onorevole e un po’ di rimpianto per quello che poteva essere e non è stato. Senza gli infortuni a Pepito e a Gomez, la qualificazione per la Champions avrebbe potuto essere centrata. Ma non conviene stare a piangersi addosso. Ora è fondamentale guardare avanti. Soprattutto alla campagna acquisti che vedrà quasi certamente la partenza di Cuadrado, ma dovrà segnare l’arrivo di quei rinforzi che Montella ha chiesto e che la società dovrà dargli per continuare a crescere e dare a Firenze le soddisfazioni che merita. Il Torino si dispera, ha mancato la qualificazione all’Euroleague per un punto. E un allenatore come Giampiero Ventura potrà rimproverare tanto ai suoi per quel punticino perduto. Ma noi preoccupiamoci della Fiorentina. E di Pepito Rossi: che ha due settimane di tempo per conquistare il posto al Mondiale.
FESTA – Si comincia in un’atmosfera di festa vera. La curva granata, gremita da oltre seimila tifosi, grida “viola, viola”. E la Fiesole risponde: “Torino è stata e resterà granata”. Fischi quando sul display compaiono notizie sui festeggiamenti dello scudetto juventino. Le tifoserie della Fiorentina e del Torino sono gemellate, ma il clima di questa partita dovrebbe essere comune a tutto l’arco del campionato. Invece… Applausi da tutto lo stadio, anche dal grande spicchio fasciato di granata, quando il vecchio grande Gabriel Batistuta, venuto apposta dall’Argentina, lancia dal microfono l’invito a venire, lunedì sera, 19 maggio, alla partita del cuore al Franchi.
PEPITO – Montella mantiene la promessa: manda in campo dall’inizio Pepito Rossi per mostrarlo a Prandelli in vista del raduno azzurro a Coverciano. In difesa c’è l’egiziano Hegazi, assente da otto mesi per via di un ginocchio rovinato in allenamento a settembre: prende il posto di Savic, infortunato, e si prende un bel fardello: la marcatura di Cerci. Nel Torino c’è un grande assente: il cannoniere Immobile, squalificato. Il Toro vuole vincere per ottenere il passaporto per l’Europa League. La Fiorentina, quarta e già ammessa ai gironi del torneo, dimostra di non voler fare regali. Lanciato da Roncaglia, Cuadrado (2’) si presenta subito davanti a Padelli che deve uscire di piede per respingere. Poi (9’) è Pepito Rossi, servito da Borja, calibrare un bel tiro destinato a infilarsi sotto la traversa se Padelli non riuscisse a compiere una vera prodezza librandosi in volo per deviare in angolo.
SBADIGLI – Il Toro aspetta. Si fa vivo (21’) con una fuga di Cerci da metà cambio, scambio con Meggiorini che tenta di restituirgli il pallone a centro area, ma l’ex viola Alessio va giù in mezzo all’area. Si tira la maglia per far capire all’arbitro di essere stato strattonato. No, non è rigore. La Fiorentina riprende a manovrare, ma siccome non punge, ci prova Roncaglia (24’) da lontano a tentare di sorprendere Padelli che però para senza problemi. Si va avanti fra tocchetti, giochetti e sbadigli.
RISVEGLIO – In avvio di ripresa, il brivido lo provoca Padelli: su retropassaggio di Maksimovic, il portiere svirgola di piede e manda in angolo. Il Toro si scuote, avanza, cerca di servire Cerci. Ma è solo apparenza. Poco dopo si ricomincia col tricche-tracche. Accademia. Fino al 10’. Contropiede viola, bel fraseggio Borja-Cuadrado- Borja. Lo spagnolo tira senza convinzione, la difesa respinge, si ributta sul pallone Cuadrado fermato da Vives. Rizzoli punta il dito sul dischetto: la Fiesole lo fischia. E grida: 2Noi vogliamo il Toro in Europa”. Strano? No, in fondo dispiace che il Torino perda anche perché a beneficiarne è il Milan che l’anno scorso, all’ultima giornata, soffiò il posto in Champions alla Fiorentina. L’arbitro è irremovibile. Batte Pepito, che segna e non esulta più di tanto. Ma questo è il suo sedicesimo gol. E pensare che ha giocato solo mezzo campionato…
LARRONDO – Poi Montella decide di sostituirlo con Joaquin. L’uscita dal campo, per Pepito, equivale a ujn arco di trionfo: “Il Fenomeno, il Fenomeno”. Nel Toro entra un ex viola: Larrondo al posto di Tachtsidis. E proprio Larrondo, al 21’, sfrutta un’azione di Cerci e mette dentro il gol del pareggio. Il Franchi fa festa come se avesse segnato la Fiorentina. E giù cori contro il Milan. Montella toglie anche Pasqua, altro azzurro, e manda in campo Rebic. Che è spietato e segna. Viola in vantaggio. Il Franchi non gioisce più di tanto. Il Toro attacca, ma alla Fiorentina si aprono praterie in contropiede. Non sfruttate. Inaspettatamente i granata pareggiano: punizione diretta di Kurtic infilata là, nell’angolo alto, dove Rosati non può arrivare. Pareggio.
CERCI – Montella toglie Cuadrado, il più incisivo. Salutato da un’ovazione. Questa potrebbe essere stata la sua ultima apparizione in viola. Il Barcellona che ha perso il campionato spagnolo lo vuole ad ogni costo. Bisogna vedere quale potrà essere la contropartita per la Fiorentina, ma anche per l’Udinese che detiene l’altra metà del cartellino del ficcante Guillermo. Scocca il novantesimo. Quattro minuti di recupero. Il Toro ci prova fino in fondo. E prima dello scadere arriva il rigore provvidenziale per i granata: Roncaglia butta giù Barreto. Tutto lo stadio fa oooooh. Batte Cerci: Rosati intuisce e respinge. Finisce due a due. Povero Torino, va in Europa il Parma.
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