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Costa Concordia, riprende il processo al comandante Schettino

Concordia: scontro fra Costa Crociere e la Regione. Gli operai della Lucchini dal Papa

Al Giglio trovati altri resti vicino alla ConcordiaFIRENZE – Sulla Concordia ora è braccio di ferro vero. La Costa Crociere ha presentato stasera, al tavolo della protezione civile, presieduto dal prefetto Franco Gabrielli, il progetto per impiegare la maxi nave Vanguard, capace di accogliere nel suo gigantesco ventre il relitto finito sugli scogli del Giglio per trasportarlo in un porto, forse straniero, e magari turco, dove poterlo smantellare a costi ridotti. Ma a fine mattinata, cioè con un anticipo di tre-quattro ore sulla mossa della società armatrice, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, era stato categorico: no categorico all’utilizzo della Vanguard per lo spostamento della Costa Concordia.

DISASTRO – Motivo? Il fatto che per essere caricata a bordo della maxi nave, la Concordia dovrebbe essere sollevata di almeno quattro metri, con il conseguente rovesciamento nel mare del Giglio di 246 mila metri cubi di acque putride che ancora si trovano al suo interno. In sostanza sarebbe un disastro ambientale. Contro il quale Rossi non solo ha annunciato di opporre il supo potere di massima autorità sanitaria della Toscana, ma ha anche annunciato di voler fare di più: come la creazione di una catena di piccole imbarcazioni per sbarrare il passo alla gigantesca Vanguard.

AVVISO – “Mandiamo un avviso ai naviganti, perchè utilizzare la Vanguard e sollevare di 4 metri sul livello dell’acqua la CostaConcordia provocherebbe un disastro”, ha aggiunto Rossi. Che naturalmente ha un grande obiettivo: fare in modo che il relitto venga smantellato a Piombino, per dare il via al progetto di costruire lì la base per demolire le grandi navi (a cominciare da quelle militari) secondo le direttive comunitarie, e far ripartire un’economia che si sta spengendo insieme all’altoforno della Lucchini. I cui operai, mercoledì 21 maggio, andranno a invocare un miracolo anche in Vaticano, dove saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco.

GABRIELLI – Nel pomeriggio, davanti a Gabrielli, si è svolta la riunione durante la quale i responsabili di Costa Corciere hanno presentato il progetto per caricare la Concordia sulla Vanguard. Ad assistere c’era Maria Sargentini, dirigente regionale e, in questo momento, presidente dell’Ossservatorio sul relitto degl Giglio. E’ stato solo un primo round. Domani, martedì 20 maggio, si ricomincia. E sarà battaglia. Costa vuole ottenere l’autorizzazione di caicare la Concordia sulla Vanguard per far rotta dove più gli aggrada. La Regione Toscana si opporrà in ogni modo. E gli strumenti per vincere _ leggi alla mano – dovrebbe averli. Se viene bocciata la soluzione Vanguard, la destinazione della Concordia, che dovrà essere spostata a traino, sarà obbligatoriamente l’Italia. In particolare la porzione d’Italia più vicina al Giglio. Con eliminazione della Sicilia e a nche di Civitavecchia. Resterebbero, in sostanza, Genova e Piombino. Con quest’ultimo favorito perché più vicino. Perché eviterebbe il temuto funerale lungo il Tirreno della carcassa di quella che fu una nave da crociera.

BATTAGLIA – Martedì 20 maggio potrebbe essere una data da cerchiare sul calendario. Anche per Rossi. Se stoppa la maxi nave e ottiene lo smantellamento a Piombino vince una grande battaglia. Se perde, e vede la Concordia partire nel ventre della Vanguard, rischia di vedere la sua popolarità precipitare a vite. Con quel che, ragionevolmente, ne dovrebbe seguire.


Sandro Bennucci

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