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Pirateria informatica: caccia al «Blackshades», il virus invisibile. Denunciati 13 hacker

Hacker

FIRENZE – Centinaia di attacchi informatici per sottrarre informazioni e dati sensibili. Oltre 300 perquisizioni in 17 paesi, dagli Stati Uniti all’Australia, dall’Italia alla Danimarca. È il bilancio dell’operazione «blackshades»condotta dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale, in collaborazione con l’Fbi ed Europol che ha portato alla denuncia complessivamente di 81 persone, 13 delle quali in Italia. Perquisizioni sono infatti state eseguite a Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Catania, Milano, Venezia, Trento e Trieste, Latina, Messina, Vicenza, Bergamo, Enna, Bolzano, Gorizia e Frosinone.

Nei confronti dei denunciati, tutti soggetti altamente preparati dal punto di vista tecnico e informatico, sono stati ipotizzati a vario titolo i reati di accesso abusivo a sistema informatico, detenzione abusiva di codici di accesso a sistema informatico, diffusione di programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico, intercettazione di comunicazioni telematiche.

Il «Blackshades» è un software di gestione di rete che, oltre alle funzioni che potrebbero essere lecite se finalizzate alla sola amministrazione di un insieme di computer connessi tra loro, può essere reso invisibile agli antivirus tramite cifratura offrendo la possibilità di acquisire il pieno controllo dei Pc di ignari utenti fino ad attivarne le webcam, i microfoni o ad utilizzare keylogger per registrare ciò che viene digitato sulle tastiere.

È un programma molto potente che necessita di conoscenze avanzate per essere utilizzato in modo corretto, e che, giova sottolineare, rende molto insicuro l’utilizzo sulla rete del proprio computer se non se ne conoscono le caratteristiche peculiari.

Attraverso queste lacune, abili pirati informatici, riuscivano ad estrarre, ad ignari utenti della rete, dati sensibili ed informazioni riservate personali. Una vasta operazione, iniziata nel 2010 a livello internazionale, condotta in collaborazione dall’Europol e l’Fbi, ha portato oggi all’arresto di centinaia di persone che svolgevano attività criminali informatiche grazie all’utilizzo ti questo software.

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